Il
vivaio è sempre stato importante per le sorti dei
nostri colori, ai vecchi tempi la permanenza nella
Lega era basata sulla valorizzazione di giocatori
come Magnifico e Iacopini, giocatori
che sono diventati campioni con altre maglie, ma
che ci hanno permesso, grazie alla cessione del
loro cartellino, di arrivare sani e salvi fino ad
oggi

Ancora
più importanti sono stati Dallamora e
Sciarabba, quest'ultimo nome che sfugge ai più,
ma nel momento più basso della nostra storia recente
sul loro valore presunto si è appoggiato l'Avvocato
Palumbi per mantenere a galla una società
priva di fondi, traghettandola non senza patemi
d'animo ai giorni nostri, all'era Seragnoli
Con
l'avvento del professionismo le cose sono cambiate
e di molto, i costi dei settori giovanili, dal reclutamento
al mantenimento, rispetto a quelli dell'ingaggio
del giocatore già formato, hanno convinto gli amministratori
che investire in questa direzione non avrebbe dato
un ritorno accettabile
Uno
dei pochi che sono sopravissuti a questo cambiamento
epocale è proprio lui, Stefano Mancinelli,
ala di 203 cm, originario di Chieti,
dove nasce il 17/03/1983
In
quel momento il settore giovanile è coordinato da
Roberto Breveglieri, si vede per la prima
volta il giovane, provino che lascia freddi i cuori
dei selezionatori, per poi lasciarli basiti la stagione
seguente quando il ragazzo si ripresenta trasformato
nel fisico, con diversi cm in più che non ne hanno
frenato l'atletismo e la mobilità
Si
presenta quindi alla corte di Palumbi Jr.
il figlio del nostro Vice Presidente, ora assistente
a Montecatini in LegaDue,
per la sua ultima stagione da cadetto

Super,
difficile trovare altre parole, sia con i coetanei
che con ragazzi di due anni più vecchi, marchia
a fuoco tutte le competizioni alle quali partecipa
Un
tiro che non sempre entra, una meccanica abbastanza
anomala, una mano sinistra che però si dimostra
un'arma micidiale unita ad una visione di gioco
superiore che gli consente di disintegrare tutti
gli avversari, avvicinandosi a canestro coi piccoli,
uscendo fuori dalla linea da 3 con i lunghi e servendo
palle al bacio ai compagni pronti a smarcarsi
Porta
le sue compagini in alto, anche senza raggiungere
il titolo, ma le sue prestazioni alla prima finale
nazionale
Juniores
disputata convincono i selezionatori azzurri che
un talento del genere andava obbligatoriamente aggregato
alla gruppo dei nati nel 1982
Con
lui, tra i nati nel
1983,
il solo Giacchetti, play ormai lanciato in
pianta stabile in quintetto a Livorno
Stefano trova spazio e offre alla causa 2,7
punti nell'Europeo del 2000, punti che diventano
8,1 nel 2002
Da
tempo non si vedeva un simile atleta nato in
Italia, tanto per gradire, il suo esordio, facile
vittoria interna con Reggio Calabria il 14/4/2001,
viene bagnato con 2 punti in altrettanti
minuti, ottenuti con una schiacciata e impreziositi
da ben due stoppate
Il
ragazzo passa un momento non facile, inseguito da
orde di agenti o presunti tali, la notorietà che
lo avvolge gli fa perdere il senso della realtà
e il suo rendimento in partita, nelle giovanili
e in palestra con la prima squadra, non gli fa onore
e in tanti si interrogano sulle reali qualità del
giovane

Arriviamo
alla stagione scorsa, Boniciolli si lascia
andare a dichiarazioni pesanti a seguito di una
sua prestazione strabiliante (non ne seguiranno
altre, però) in una sconfitta romana in diretta
televisiva, dove il nostro gioca 30 minuti,
segna 13 punti, i suoi highs in carriera,
facendo conoscere a tutta Italia il suo nome
La
stagione sappiamo tutti come è finita, Stefano
esce dalle rotazioni con l'arrivo di
Guyton,
le sue statistiche finali riportano 30
partite giocate, 7,8 minuti sul campo che
fruttano 2,1 punti, percentuali non mirabili
57,9% da 2, 22,2% da 3
e 57,1% ai liberi
Le
cifre non dicono tutto, non si legge l'ottima difesa,
la potenza a rimbalzo, ma lasciano intravedere l'anello
debole, il ragazzo si trova ad un tiro da fuori
costante dall'essere un campione superbo
Questa
è la sua stagione, quella nella quale dovrà far
capire al suo allenatore, ai suoi compagni ed al
suo pubblico se ci troviamo in casa quel giocatore
che tanto sta mancando alla nostra Nazionale,
magari strappando una chiamata al prossimo raduno
azzurro
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