IL COMMENTO DELLA PARTITA


25/11/04-  TIM Cup  :  
FORTITUDO - Partizan Belgrado 103-91

 

Una tappa di trasferimento in attesa del tappone dolomitico, fossimo simpatizzanti del ciclismo definiremmo in questo modo la gara di oggi, giocata bene, vinta con maggiori difficoltà rispetto al solito, ma indubbiamente disputata con una concentrazione ed un agonismo troppo blandi per non credere che parte del cervello fosse sintonizzata sul big match di domenica. 

La striscia aperta di 14 vittorie finisce negli annali ed ingolosisce lo scalpo nobile della possibile numero 15, ma non sono certo i record che interessano a Repesa quanto la prima vera prova di maturità per un gruppo che non ha incontrato ostacoli rilevanti sul suo cammino, con l’insidia che queste situazioni celano, ovvero il dubbio che possa essere dipeso più dalla morbidezza dell’avversario che dalla reale potenza dei nostri. 

Nessuno pretende la vittoria, ma incuriosisce la reazione psicologica di una squadra che da due mesi scherza chiunque e si trova ad affrontare sul suo campo quella che potrebbe essere una delle candidate più attendibili al tetto d’Italia e d’Europa. A Siena lo scorso anno è stato sempre un massacro, mai abbiamo avuto la benché minima possibilità di sbancare il Palasclavo e uomini come Vanterpool e Thorton hanno sempre disposto della nostra difesa a loro piacimento. 

Si dovrà reggere l’urto e nel caso, probabile, di una sconfitta, che questa non sia pesante come quella che ruppe gli equilibri a favore delle Kinder stellare sulla strada del grande slam. L’arroganza e la supponenza di quel gruppo non sono difetti propri di questo, la coesione molto più forte e i rapporti umani del tutto migliori, difficile pensare ad un tracollo come quello, ma tanti anni di delusioni hanno lasciato un segno che non va via, la paura dei corsi e ricorsi storici è difficile da nascondere. 

Tornando alla partita, stupendo secondo quarto di Vujanic, una scheggia a spaccare in due la difesa serba sia in palleggio che grazie ad una paio di assist da urlo, uno decisivo per Douglas, un lancio a tutto campo per il contropiede che ricuce lo svantaggio maturato nei primi minuti e sposta in maniera definitiva l’inerzia della gara verso le mani capaci della Climamio.

Come al solito tante cose buone di Basile in apertura e di Pozzecco e Douglas in chiusura, con una presenza sostanziosa dei due giovani indigeni. Un discorso a parte merita Lorbek, a suo agio con i tanti coetanei o quasi, un tuffo nel passato recente di campione europeo Under 20 per una prestazione meravigliosa, testimonianza sia del suo indubbio talento che della sua personalità ancora troppo infantile, paga spesso la sudditanza verso i giocatori più scafati, un limite che con il raggiungimento della maturità si spera accantoni. 

Cosa dicono le cifre :

Anche in una partita dove l’intensità ha lasciato a desiderare sono arrivate 21 palle perse per gli avversari, tenuti ad un misero 47,2% nel tiro da 2, soliti segnali di una difesa che anche a giri ridotti porta buoni frutti. 

In attacco si è abusato meno del tiro dalla lunga dopo la partenza solita del Capitano, complicato impedire a Basile i suoi tentativi ignoranti quando è così incisivo, ma lo stesso sono arrivati 25 tentativi per un modesto 36,0%, forse troppi nella serata in cui avvicinarsi a canestro è parso una formalità, il 74,3% brilla come un diamante.

Sono scesi in campo 21 giocatori, leviamo i due che hanno giocato il tempo di uno sbadiglio, su 19 ben 13 hanno eseguito tentativi dalla linea dei tre punti e tra i nostri non ha partecipato Pozzecco.

O si sposta la linea, oppure chi si lamenta dei troppi tentativi non fa altro che far riferimento ad un basket che fu ...

Up & Down :

Sulle prime ha patito l’emozione, l’avvio di VUJANIC è stato confusione allo stato puro, poi ha cambiato la faccia alla partita e non si è più fermato, massimo stagionale ed un 31 di valutazione in 26 minuti che spiega perfettamente la prestazione super contro i suoi vecchi colori.

Lo sapevamo che avrebbe faticato oltremisura per adattarsi al gioco spumeggiante voluto da Repesa, ma BAGARIC sta attraversando un fase di involuzione, con lui in campo non si difende e l’atteggiamento indolente non aiuta.

La scommessa era forte, il passaporto tedesco ha ammorbidito il tutto, ma il tempo è ancora dalla sua, anche per Dalibor la parola pazienza è d’obbligo, ad oggi non è un giocatore affidabile.

 
 

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