Il Pozz
...
Diventa quasi
inutile addentrarsi nella presentazione di un
fenomeno di tale portata ...
Il basket, si
sa, è sport per giganti, ma il nostro è l'esempio
più eclatante di ciò che si riesce a combinare,
pur essendo alto non più di 180 cm, con le scarpe,
naturalmente, se accompagnati dal talento incredibile
della mosca atomica

Cosa dire
Potremmo raccontare
delle capigliature impossibili, delle parrucche,
dello strano caso della Signora
Recalcati,
apparsa per magia in tribuna sotto forma di
presenza silenziosa (difficile che una gigantografia
di cartone parli) anche se notoriamente personaggio
loquace, pure troppo
Potremmo raccontare
del suo carattere difficile, dei tanti allenatori
che si presume saltati a causa sua, dell'odio,
sportivo, per gente come Tanjevic,
allenatore che affermava non voler allenare
gente più bassa di lui, fino all'amaro rifiuto
del suo padre putativo, il Signor Recalcati,
che ha preferito andare in battaglia senza di
lui
Potremmo anche
raccontare del suo difficile rapporto con
Bologna,
con gli allenatori, Boniciolli
prima, Repesa
poi, che lo hanno gestito nel suo primo anno
chez Fortitudo,
come potremmo parlare dell'assurda querelle
imbastita ad inizio estate con Savic
Gianmarco
fa parte di quella razza di antieroi che si
amano o si odiano, senza mezze misure, ma che
inevitabilmente arrivano a mettere in campo
tutto quello che hanno, forse ancora di più,
fino a spaccare in due una tifoseria, noi, per
quanto ci riguarda, lo attendiamo ad una prova
di maturità come mai in passato, la scorsa stagione
è stata densa di nubi
Potremmo quindi
spendere fiumi di parole, ma preferiamo che
siano le cifre, quelle che resteranno negli
annali, a parlare per noi e per lui

Originario di
Gorizia,
nato il 15/09/1972,
lo vediamo per la prima volta nella allora
A2, a
disputare scampoli di partita per la
Rex Udine, stagione
1991-1992,
7,4 minuti
in 21
gare disputate, minuti che portano anche a prestazioni
interessanti, un high di 14
punti ben augurante
Un anno passato
a spaziare nelle leghe minori e un ritorno prepotente
con la maglia della Baker Livorno,
nella serie maggiore
Qui inizia il
cammino del nostro, grazie anche a compagni
importanti, è libero di spaziare per i 28 metri
del campo, campo che tiene per ben 17,7
minuti ripagando i suoi estimatori con qualcosa
come 10,5
punti, figli di una grinta eccezionale e di
una faccia tosta mica da ridere
Il salto la stagione
seguente, a Varese,
nella società che guiderà, non da solo, ci mancherebbe,
allo storico scudetto della stella, la stessa
società nella quale muoveranno i primi passi
certi atteggiamenti che definire particolari
è un eufemismo
Inizia una escalation
che lo vede giocare sempre ben oltre i
30 minuti
a sera, uno show che parla di stagioni in abbondante
doppia cifra, perfino anomala la stagione disputata
nel 2000-2001,
persi molti compagni di tante battaglie, si
sente in dovere di fare la stella assoluta,
infila 27
punti ad incontro, tirando circa 12
volte da 2
e 6 dall'arco,
andando in lunetta per altri 7
tentativi circa, il tutto senza dimenticarsi
di servire oltre 5
assist

Lo scudetto della
stella
Siamo nella stagione
1998-1999,
dopo la finale più stordente di sempre, nessuno
al mondo potrà dimenticare quei 14
secondi che hanno
cambiato il mondo, Basket City
non porta nessuna delle due squadre in finale
e si ferma a riflettere, senza dimenticare le
alterne vicende che le hanno coinvolte anche
in quel di Monaco,
alle Final Four
di Eurolega
Mentre noi ci
si gingilla con nomi esotici, a Varese
nasce un piccolo miracolo, Pozzecco,
Meneghin,
Vescovi,
De
Pol,
Galanda
(nomi che non suonano nuovi) si compattano con
il giovane Santiago
e l'atipico Mrsic
per spazzare via qualsiasi ostacolo davanti
a loro, prima la Virtus
di un dolorante Danilovic
poi la Benetton
che li aveva umiliati verso la fine della regular
season con un passivo da minibasket
Il mattone portato
alla causa dal piccolo play racconta di
14,8 punti,
ottenuti con medie per lui incredibili,
54,5%
da 2,
38,8%
da 3 e
i soliti 5,1
assist
Gli anni che
seguono sono anni difficili, i numeri eclatanti
di alcune stagioni cozzano contro nervosismi
eccessivi, il ragazzo è inquieto, cerca un improbabile
sbocco in NBA,
ma dopo una difficile Summer League
torna all'ovile per l'ultima, forse la peggiore,
stagione nella città giardino
Cerca una nuova
via, nuovi obiettivi per il rilancio e allora
accetta di buon grado l'offerta che gli viene
rivolta direttamente dal patron Seragnoli,
approdando, non senza strascichi polemici, alla
corte di Boniciolli
Come già riportato,
la sua prima stagione in biancoblu è contrastante,
ma nessuno scorda i suoi duetti con il belga
volante e la sua firma è presente in diverse
partite, non ultima la struggente gara
5
di semifinale
contro Roma,
vittoria insperata, un passivo abissale recuperato
in un amen, nata da un suo raptus
Nessuno sa con
chiarezza quale futuro lo aspetta, ma è doveroso
attendersi di tutto da un ragazzo di
180 cm scarsi
che in carriera può vantare numeri di questo
tipo, 42
punti, 13
falli subiti, 12
canestri da 2,
6 da
3 e
16 liberi
insaccati, con la perla dei 14
assist, prestazione ripetuta varie volte, indimenticabile
e simbolica quella del derby di andata, ultima
vittoria e presenza di Boniciolli
sulla nostra panchina
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