Nel momento in cui
pensavamo ormai di terminare la stagione col gruppo
solito, la sorpresa, dal cilindro di Savic esce
questo bosniaco giramondo che curiosamente ha
incrociato mille volte le sue sorti con quelle dei suoi attuali compagni
Non possiamo certo
definirlo un ragazzo di talento cristallino, ma il
nostro ha alle spalle una carriera molto variegata e
dovunque ha prestato la sua opera viene ricordato
come un atleta di buon spessore, un agonista di
grande livello, un ragazzo pronto a fare il lavoro
sporco per i suoi compagni senza fiatare, un "animale
da palestra" come pochi ...
Prendiamo a prestito
le parole dello stesso Repesa, non aspettatevi una
stella, ma un giocatore in grado di dare una mano
sotto i tabelloni, nostro difetto della prima ora,
con una grande etica lavorativa, come si suole dire,
che diventerà utile in allenamento dove dovrà dare filo da
torcere ai nostri finti lunghi e accompagnerà VDS
nel suo percorso fino al completo recupero

In
apertura abbiamo accennato agli incroci magici tra
il nuovo acquisto e le vicende interne dell'attuale
Skipper, italiane e
non :
Il più
curioso di tutti riguarda il destino che lo porta a
disputare l'anno da senior presso la prestigiosa
università di Indiana, proprio nell'anno in cui Bobby Knight convince un giovane Guyton ad
accettare la sua proposta, i due vivranno una
discreta stagione alla corte del grande coach, da
grande stella emergente AJ, da onesto comprimario
Haris
Tanto
per capire il carattere ostinato del ragazzo, in
tempi in cui non c'era tutta questa corsa al
giocatore europeo, il giovane Mujezinovic si sposta
da Visoko, Bosnia Herzegovina, dove nasce il
21/01/1974, verso uno sconosciuto Junior College,
tale Joliet University, nel quale i suoi gomiti
appuntiti e la sua voglia matta di sfondare lo fanno
apprezzare anche da atenei più prestigiosi, motivo
per il quale nel 1995 diventa pure lui un Hoosier
Le
cifre non sono esaltanti, i 20 punti e 11 rimbalzi
dell'anno da matricola a Joliet diventano
rispettivamente 3,5 e 2,6 con un impiego di 12
minuti nella squadra dove AJ faceva onde, ma
l'esperienza americana non risulterà del tutto
inutile
Ovviamente la NBA non se lo fuma e dopo la laurea fa
ritorno a casa, trovando posto in Croazia dove gioca
parte della stagione prima di finire nel più noto
Bosnia Sarajevo
Da allora
Haris pare non trovare pace e inizia un tour
internazionale che lo porta ovunque, prima a Forlì,
a quel tempo A2,
poi Svizzera, nello specifico a Vacallo dove trova in panchina Casalini,
ancora Turchia, in luoghi innominabili e finalmente
in squadre più note come Olimpija Lubiana e Cibona Zagabria, dove
è allenato da tale Repesa
Jasmin lo tiene in grande
considerazione, ripagato da una prestazione super
contro Fucka a Barcellona, proprio poco prima che
il croato venisse chiamato a sostituire il controverso
allenatore "salterino"
Non
contento, cerca nuove avventure, ma non trova altro
che un ingaggio tardivo dal Panathinaikos di
Obradovic che gli offre l'occasione di disputare l'Eurolega
senza poter essere schierato in campionato
Il
matrimonio non è dei più riusciti, Zele non si fida
un granché del bosniaco e il suo impiego non va
oltre 16 minuti a partita, 6,5 punti e 2,8 rimbalzi,
solo contro la Skipper (ma va ...) va oltre i suoi
limiti e porta a casa una doppia doppia, 13 e 12,
nella vittoria ateniese, sul nostro campo, dopo il
doppio overtime
Ormai
Haris è quasi un amico, anche con le rispettive
nazionali gli scontri sono stati diversi e il ruvido
bosniaco ha sempre messo in campo esperienza e
carica agonistica, le doti che dovrà dimostrare nei
prossimi playoff, il motivo per cui è stato
ingaggiato e per le quali non è detto che il
rapporto debba per forza cessare a giugno |