Sogno o son desto ?
Questo è l’inquietante dubbio che ha assalito uno per uno i tifosi
dell'Aquila, attoniti davanti al video mentre un manipolo di
giocatori in maglia scura esultavano come pazzi, in preda ad un
delirio contagioso

C’è da capirli, sono gli stessi che nei secoli dei secoli hanno
assistito a tiri da 4, a palloni che giravano sul ferro prima di
uscire, a stoppate subite a fil di sirena, a decisioni che solo i capricciosi Dei
del Basket potevano prendere per inferire in maniera così subdola e, arrivati a questo punto, erano pronti per assistere
all’ennesima beffa …
Invece contro tutti i dettami recenti della giurisprudenza
cestistica, la dea bendata gli ha riservato un trattamento extra lusso
ed nemmeno un maestro del brivido poteva scrivere un
copione più emozionante e perfido, l’esplosione di gioia finale
ha messo a rischio le coronarie di una intera collettività, con
la realtà che una volta ancora si dimostra più incredibile della
fantasia
Mettiamo subito in chiaro un paio di cose :
Proprio in questi giorni si è conclusa la “March madness”, come viene simpaticamente definita la fase
conclusiva del
campionato universitario americano, nella quale i concetti di "upset"
(vittoria della squadra sfavorita) e di “Cinderella” (la squadra che
non ti aspetti, quella che spunta dal nulla per trasformarsi nella
reginetta del ballo) sono alla base dell’incredibile fascino che da
sempre avvolge questa manifestazione più unica che rara
Bene, dopo anni a fare la parte della sorella cattiva che pensa di
meritarsi l’invito del principe solo in base alla suoi quarti di
nobiltà (vedi il
pedigree dei tanti fenomeni ingaggiati per vincere tutto) ed
immancabilmente viene sbeffeggiata dalla sorte, stavolta ci sentiamo
di indossare senza nessuna remora i panni di Cenerentola, scarpina o
non scarpina
Nessuno
di noi avrebbe mai scommesso un solo centesimo sull’approdo alle
finali e viste le
premesse consideriamo questo risultato secondo solo come
spessore allo scudetto del 2000, niente e nessuno ci vieta di
credere ancora in qualcosa di più concreto, ma sappiamo
accontentarci, queste due partite allucinanti andranno ad occupare un posto privilegiato nelle nostre menti e tanto basta
Da un punto di vista tecnico ci sarebbero mille obiezioni da porre,
la evidente debolezza dell’avversario andava usata come arma a
nostro favore e non doveva invece diventare un boomerang emotivo, diverse scelte
hanno rasentato l’incoscienza e senza una buona dote
di fortuna useremmo parole differenti (e questo dovrebbe calmare gli
animi di chi si sente, da sempre, oggetto di oscure congiure), ma
tutto questo scompare come neve al sole alla luce dei fatti che
dicono che tra le 4 reginette d’Europa c’è anche la nostra amata
Skipper
Aderiamo come delle cozze alle prime parole pronunciate da Savic
nell’immediato dopo partita, il destino ha voluto che squadre
migliori della nostra non possano presenziare alla festa,
ma non è colpa nostra, probabilmente abbiamo corso dei rischi che con
maggiore serenità si potevano evitare, ma il cuore, la grinta, il
carattere messo in campo dai ragazzi non può passare in secondo
piano, lo sport è fatto di piccole e grandi soddisfazioni e non c’è
dubbio in quale categoria si colloca l’aver staccato il biglietto
per Tel Aviv in questo modo …
A chi non vengono gli occhi lucidi pensando agli attributi mostrati
davanti a tutta Europa dal Capitano (questo è il VERO Capitano,altro che
balle) chi non è rimasto basito davanti alla doppia doppia
realizzata dall’ algido finlandese, chi è in grado di azzardare una
critica seria verso Repesa per la scelta di lasciare in campo uno
spaurito Vujanic per un concretissimo Pozzecco ?
Noi
troviamo impossibile paragonare il phatos di questo sport rispetto a
tutti gli altri, questo lo sostenevamo anche quando si era dalla
parte di quelli che ne uscivano con le ossa rotte e poco importa che
questi due finali thriller non portino nulla in bacheca e che
probabilmente gli allori resteranno gli stessi di sempre, ma è
altrettanto innegabile che vecchi orsi spelacchiati come noi abbiano
rivisto negli occhi dei ragazzi quel fuoco che ci aveva fatto tanto amare
personaggi che erano soliti andare spesso oltre i loro limiti solo per
la gioia di farlo, per loro stessi, ma anche per l’amore che il
pubblico dimostrava nei loro confronti, senza che la vittoria finale
decidesse se lo sforzo di seguirli lungo una stagione intera ne
valesse la pena o meno …
Nelle settimane scorse avevamo azzardato una analisi dello stato di
salute della Skipper utilizzando alcuni indicatori di riferimento,
personalità dei giocatori,
efficienza difensiva e organizzazione di gioco della squadra
Restiamo sempre più convinti che questi siano sempre le pietre
miliari del rendimento in campo, il grande orgoglio di Basile nei
momenti topici a sostituire l'inefficacia di colui che sarebbe preposto
a questo ruolo, Vujanic, è stato un fortissimo esempio di leadership, mentre
una ritrovata vena difensiva, con uno stupefacente Mottola sugli
scudi, è stata la costante grazie alla quale si è arrivati
all'epilogo con le carte in regola per tentare il tutto per tutto
Che poi sia andata come ben sappiamo, con il peggiore in campo che
riceve un difficile passaggio di Basile, che toglie
Delfino dall'impaccio di una possibile infrazione di passi, e trasforma i due
liberi successivi al fallo ricevuto, è solo
un piccolo, delizioso, dettaglio ...
Cosa dicono le
cifre :
Abbiamo lottato con le armi a nostra disposizione, una volta tanto
si è trovato l'antidoto al vizio di credere toppo nel tiro da fuori,
da sempre croce e delizia, ed abbiamo allora puntato forte sul gioco
vicino a canestro, 23/32, per un fantastico 71,8% da due, l'unica
vera certezza di questa annata, oggi autentica ciambella di
salvataggio
La difesa in se ha retto solo parzialmente, 50% in entrambe le voci
statistiche, ma almeno non ha mai mollato la presa e non ha mai
concesso allunghi importanti e anche
se le palle recuperato sono solo 7, un paio di queste ci hanno
permesso di respirare nel momento peggiore
I francesi sbagliavano davvero poco,
ma è stato altrettanto importante concedere solo 6 rimbalzi in
attacco, di cui non ricordiamo nessuno chiuso da un tap-in
Per quanto riguarda i singoli, i 12
rimbalzi di Mottola non hanno riscontro alcuno in stagione e mai
come stavolta sono serviti a nascondere la mancanza di VDS e la
difficile marcatura di Pietrus da parte di Smodis che portava lo
sloveno a pestare mattonelle spesso troppo lontano dall'area
Up & Down :
Nel finale ha lasciato il passo agli
esterni, non ha segnato nessuno dei canestri decisivi, ma il nostro
personale MVP, anche e soprattutto in relazione al periodo nero che ha
attraversato, va decisamente assegnato a Mottola, l'uomo di
cui si è sentita la mancanza proprio quando è tornato a spiegarci
che con la palla a spicchi in mano si trova bene ...
Le cronache riporteranno fino alla
noia gli ultimi minuti nei quali Vujanic riveste un ruolo da attore
protagonista, ma i primi 35 assomigliano sinistramente ai 40
della sfida di Coppa Italia contro Pesaro e solo la giovane età, o
meglio la poca esperienza per questo tipo di gare, gli concede le
attenuanti del caso, ma non può certo scagionarlo del tutto |