IL COMMENTO DELLA PARTITA


07/04/04 - TIM Cup  : Pau Orthez
vs  FORTITUDO 80-81

 

Sogno o son desto ? 

Questo è l’inquietante dubbio che ha assalito uno per uno i tifosi dell'Aquila, attoniti davanti al video mentre un manipolo di giocatori in maglia scura esultavano come pazzi, in preda ad un delirio contagioso 

C’è da capirli, sono gli stessi che nei secoli dei secoli hanno assistito a tiri da 4, a palloni che giravano sul ferro prima di uscire, a stoppate subite a fil di sirena, a decisioni che solo i capricciosi Dei del Basket potevano prendere per inferire in maniera così subdola e, arrivati a questo punto, erano pronti per assistere all’ennesima beffa …

Invece contro tutti i dettami recenti della giurisprudenza cestistica, la dea bendata gli ha riservato un trattamento extra lusso ed nemmeno un maestro del brivido poteva scrivere un copione più emozionante e perfido, l’esplosione di gioia finale ha messo a rischio le coronarie di una intera collettività, con la realtà che una volta ancora si dimostra più incredibile della fantasia 

Mettiamo subito in chiaro un paio di cose : 

Proprio in questi giorni si è conclusa la “March madness”, come viene simpaticamente definita la fase conclusiva del campionato universitario americano, nella quale i concetti di "upset" (vittoria della squadra sfavorita) e di “Cinderella” (la squadra che non ti aspetti, quella che spunta dal nulla per trasformarsi nella reginetta del ballo) sono alla base dell’incredibile fascino che da sempre avvolge questa manifestazione più unica che rara

Bene, dopo anni a fare la parte della sorella cattiva che pensa di meritarsi l’invito del principe solo in base alla suoi quarti di nobiltà (vedi il pedigree dei tanti fenomeni ingaggiati per vincere tutto) ed immancabilmente viene sbeffeggiata dalla sorte, stavolta ci sentiamo di indossare senza nessuna remora i panni di Cenerentola, scarpina o non scarpina

Nessuno di noi avrebbe mai scommesso un solo centesimo sull’approdo alle finali e viste le premesse consideriamo questo risultato secondo solo come spessore allo scudetto del 2000, niente e nessuno ci vieta di credere ancora in qualcosa di più concreto, ma sappiamo accontentarci, queste due partite allucinanti andranno ad occupare un posto privilegiato nelle nostre menti e tanto basta 

Da un punto di vista tecnico ci sarebbero mille obiezioni da porre, la evidente debolezza dell’avversario andava usata come arma a nostro favore e non doveva invece diventare un boomerang emotivo, diverse scelte hanno rasentato l’incoscienza e senza una buona dote di fortuna useremmo parole differenti (e questo dovrebbe calmare gli animi di chi si sente, da sempre, oggetto di oscure congiure), ma tutto questo scompare come neve al sole alla luce dei fatti che dicono che tra le 4 reginette d’Europa c’è anche la nostra amata Skipper 

Aderiamo come delle cozze alle prime parole pronunciate da Savic nell’immediato dopo partita, il destino ha voluto che squadre migliori della nostra non possano presenziare alla festa, ma non è colpa nostra, probabilmente abbiamo corso dei rischi che con maggiore serenità si potevano evitare, ma il cuore, la grinta, il carattere messo in campo dai ragazzi non può passare in secondo piano, lo sport è fatto di piccole e grandi soddisfazioni e non c’è dubbio in quale categoria si colloca l’aver staccato il biglietto per Tel Aviv in questo modo … 

A chi non vengono gli occhi lucidi pensando agli attributi mostrati davanti a tutta Europa dal Capitano (questo è il VERO Capitano,altro che balle) chi non è rimasto basito davanti alla doppia doppia realizzata dall’ algido finlandese, chi è in grado di azzardare una critica seria verso Repesa per la scelta di lasciare in campo uno spaurito Vujanic per un concretissimo Pozzecco ? 

Noi troviamo impossibile paragonare il phatos di questo sport rispetto a tutti gli altri, questo lo sostenevamo anche quando si era dalla parte di quelli che ne uscivano con le ossa rotte e poco importa che questi due finali thriller non portino nulla in bacheca e che probabilmente gli allori resteranno gli stessi di sempre, ma è altrettanto innegabile che vecchi orsi spelacchiati come noi abbiano rivisto negli occhi dei ragazzi quel fuoco che ci aveva fatto tanto amare personaggi che erano soliti andare spesso oltre i loro limiti solo per la gioia di farlo, per loro stessi, ma anche per l’amore che il pubblico dimostrava nei loro confronti, senza che la vittoria finale decidesse se lo sforzo di seguirli lungo una stagione intera ne valesse la pena o meno …

Nelle settimane scorse avevamo azzardato una analisi dello stato di salute della Skipper utilizzando alcuni indicatori di riferimento, personalità dei giocatori, efficienza difensiva e organizzazione di gioco della squadra

Restiamo sempre più convinti che questi siano sempre le pietre miliari del rendimento in campo, il grande orgoglio di Basile nei momenti topici a sostituire l'inefficacia di colui che sarebbe preposto a questo ruolo, Vujanic, è stato un fortissimo esempio di leadership, mentre una ritrovata vena difensiva, con uno stupefacente Mottola sugli scudi, è stata la costante grazie alla quale si è arrivati all'epilogo con le carte in regola per tentare il tutto per tutto

Che poi sia andata come ben sappiamo, con il peggiore in campo che riceve un difficile passaggio di Basile, che toglie Delfino dall'impaccio di una possibile infrazione di passi, e trasforma i due liberi successivi al fallo ricevuto, è solo un piccolo, delizioso, dettaglio ...

Cosa dicono le cifre :

Abbiamo lottato con le armi a nostra disposizione, una volta tanto si è trovato l'antidoto al vizio di credere toppo nel tiro da fuori, da sempre croce e delizia, ed abbiamo allora puntato forte sul gioco vicino a canestro, 23/32, per un fantastico 71,8% da due, l'unica vera certezza di questa annata, oggi autentica ciambella di salvataggio

La difesa in se ha retto solo parzialmente, 50% in entrambe le voci statistiche, ma almeno non ha mai mollato la presa e non ha mai concesso allunghi importanti e anche se le palle recuperato sono solo 7, un paio di queste ci hanno permesso di respirare nel momento peggiore

I francesi sbagliavano davvero poco, ma è stato altrettanto importante concedere solo 6 rimbalzi in attacco, di cui non ricordiamo nessuno chiuso da un tap-in

Per quanto riguarda i singoli, i 12 rimbalzi di Mottola non hanno riscontro alcuno in stagione e mai come stavolta sono serviti a nascondere la mancanza di VDS e la difficile marcatura di Pietrus da parte di Smodis che portava lo sloveno a pestare mattonelle spesso troppo lontano dall'area 

Up & Down :

Nel finale ha lasciato il passo agli esterni, non ha segnato nessuno dei canestri decisivi, ma il nostro personale MVP, anche e soprattutto in relazione  al periodo nero che ha attraversato, va decisamente assegnato a Mottola, l'uomo di cui si è sentita la mancanza proprio quando è tornato a spiegarci che con la palla a spicchi in mano si trova bene ...

Le cronache riporteranno fino alla noia gli ultimi minuti nei quali Vujanic riveste un ruolo da attore protagonista, ma i primi 35 assomigliano sinistramente ai 40 della sfida di Coppa Italia contro Pesaro e solo la giovane età, o meglio la poca esperienza per questo tipo di gare, gli concede le attenuanti del caso, ma non può certo scagionarlo del tutto

 
 

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