Quando gioca la Skipper l’incertezza regna sovrana, a distanza di
oltre 6 mesi dall’inizio del campionato nessuno, ma proprio nessuno,
è in grado di azzardare pronostici o anche solo intuire l’andamento
della gara che coinvolge appunto i nostri, nemmeno il valore
dell’avversario è probante …
Non è certamente un segnale positivo, si rischia spesso la
conflittualità tra chi è abituato a vedere il bicchiere mezzo pieno
e chi invece lo considera mezzo vuoto, non concede margini di
analisi molto ampi, ma questo è il destino della Skipper 2004 e ce
lo teniamo ben stretto, in fondo sfidiamo chiunque a non ritenersi
anche solo parzialmente soddisfatto dello stato dell’arte
Oggi
si poteva festeggiare il pressoché certo approdo alle FF, la seconda
volta dopo la sfortunata esperienza di Monaco,ma è mancato un
pizzico di convinzione, potevamo uscire con la vittoria in pugno,
abbiamo invece racimolato quello che ormai in diversi definiscono
pareggio, fermo restando che a noi piace vincere e le sconfitte
risicate ci lasciano sempre l’amaro in bocca
L’ottimista guarda sereno al domani, basta ribaltare il risultato al
ritorno, basta aggiungerci una delle due trasferte abbordabili che
restano, il pessimista invece si interroga sulle medie dalla
distanza dei nostri tiratori, ormai ago della bilancia della
stagione, si chiede come è possibile subire sempre e comunque sotto
canestro e pensare di andare avanti in qualsiasi manifestazione,
scossa la testa quando legge che la difesa passa dai 92 punti subiti
a Livorno ai 72 di Istanbul con facilità, anche se in fondo le buone
reazioni nervose dei ragazzi lasciano intravedere uno spicchio di
luce in fondo al tunnel
Insomma, una Skipper che non convince, ma che non demerita,
incostante in tanti uomini, ma con il sentore che il meccanismo si
avvii da un momento all’altro, momenti di impotenza tecnica
alternati ad altri di dominio incontrastato, situazioni enigmatiche
individuabili solo nella scarsa esperienza di parte della squadra
Questo lungo preambolo serve per spiegare, almeno in parte, come è
possibile credere nel viaggio premio in Israele nonostante un avvio
di gara balbettante fino al -14, un ritorno prepotente per il +4
dell’intervallo sbugiardato da un lungo periodo senza canestri,
seguito a sua volta da una striscia vincente per tornare al +4 ad
una manciata di minuti dal termine

A questo punto è subentrata la scarsa attitudine alla gestione del
ritmo, solo palle perse o tiri dagli spogliatoi, fino alla perla
degli ultimi secondi, secondo noi gestiti come peggio non si poteva
Smodis in lunetta riporta le squadre in parità, mancano circa 15
secondi alla fine, due falli ancora da spendere per la Skipper prima
di entrare nel bonus e immediato time out
Giusto, secondo noi, non rischiare il supplementare, ma
assolutamente si doveva cercare il tiro della vittoria, commettere i
due falli in un amen e disporre dell’ultimo possesso, invece si è
scelto di tergiversare, commettere il primo fallo a circa 7 secondi
dalla fine e non mandare in lunetta Tunceri che, allo scadere,
incontrastato, appoggia al vetro per il più facile dei canestri
Il dubbio di aver gettato alle ortiche una occasione rara resta,
come purtroppo restano impressi i momenti imbarazzanti dove i lunghi
avversari, non certo annoverabili tra la crema d’Europa,
spadroneggiavano in area senza opposizione alcuna, gli esterni a
bloccare i rifornimenti ai due temuti mori e un Nikolic qualunque a
raccogliere una doppia doppia assolutamente decisiva
Onestamente
non crediamo di avere in dote un talento tale da garantirci per
diritto divino una delle quattro poltrone disponibili, ciò non
toglie che la dea bendata stavolta ci ha concesso un’occasione non
da ridere e restare a guardare ancora una volta, soprattutto dopo
aver toccato con mano la vittoria in casa della favorita, sarebbe
una delusione cocente
Bene Basile, molto bene Vujanic, anche se solo in fase di
realizzazione, siamo ancora distanti dal concetto di playmaking,
ovvero
gestire i ritmi e coordinare i compagni, ma almeno stavolta si è
messo la squadra sulla spalle ed è andato fino in fondo, suoi i
canestri dell’allungo finale, purtroppo sua anche la stupida palla
persa nell’ultima azione offensiva e sua anche la pessima difesa su Tunceri, nei secondi finali
Poco o nulla dal resto della truppa, sempre più relegato a compiti
difensivi Delfino, e guardando le statistiche meglio così, in ombra
Smodis, non a suo agio troppo vicino a canestro (ragazzo, questo
serve, oggi), indecente VDS, mentre uno sprazzo di Lorbek nel primo
tempo ha dato il via al primo riaggancio, senza però trovare
riscontri nel secondo tempo
Cosa dicono le
cifre :
Non si può negare
che oggi la Skipper non ci abbia provato, quando tutte le voci
statistiche sono negative e perdi per un canestro subito all'ultimo
secondo, devi aver messo in campo altro, quello che solitamente le
nude cifre non colgono e stavolta qualcosa in più del solito c'è
stato
Evidentemente sono
gli 11 canestri da tre contro i soli 4 dei padroni di casa ad averci
tenuto a galla fino alla fine, ma non basta, parte delle difesa ha
retto, sarebbe bastato avere 5 minuti di diversa intensità da parte
di VDS e tutto sarebbe cambiato, impensabile uscire da un campo dove
solo pochi eletti hanno saputo vincere tirando col 42,8% da 2,
perdendo, more solito, la battaglia a rimbalzo ed avendo un computo
perse/recuperate negativo, senza parlare della valutazione globale,
83-66 per l'Efes
Decisamente buono
l'11/28 dalla lunga, pari al 39,2%, anche se Basile ha finito senza
più benzina ed una paio di tiri da distanze proibitive anche per lui
hanno sporcato il suo score e rubato un sogno a noi tutti ...
Up & Down:
Up Vujanic,
come detto in apertura, devastante come attaccante puro, ma povero
in fase di costruzione ed eccessivamente farfallone quando ormai si
intravedeva lo striscione dell'arrivo
Down,
assolutamente down, VDS, per diverse azioni è parso un
ragazzino delle giovanili solitamente usato solo in allenamento,
chiamato a sostituire i titolari e privo di qualsiasi idea da
mettere sul tavolo per arginare i suoi pari ruolo
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