IL COMMENTO DELLA PARTITA


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/03/04 - Eurolega : FORTITUDO vs  Pau Orthez 87-81

 

Gara fotocopia di quella di domenica scorsa, magari non nell'evoluzione del punteggio o negli attori principali, ma lo stesso tema ripetuto come un disco rotto

Deconcentrazione ai massimi livelli, difesa ipnotica per lunghi tratti, caterve di mattoni gettati sul  ferro dalla lunga, gioco corale questo sconosciuto, fino alle battute finali dove grazie ad una manciata di minuti come si deve i nostri fermano l'attacco francese e si impadroniscono della partita affettando la loro linea difensiva con una serie di contropiedi d'annata

Anche oggi non c'è stata trippa per gatti, i nostri, sotto le plance, mentre l'atletico due metri scarsi Pietrus portava a casa, crediamo, il suo carrier high in Eurolega alla voce punti, rimbalzi e forse anche valutazione globale

La paura è stata tanta, ma se è andata bisogna in primis ringraziare la mediocrità dell'avversario, un squadra onesta priva di una figura come Erdmann, prima punta designata, sostituito indegnamente da un ex NBA spaesato come Sasser, poi il rigurgito di orgoglio di Delfino, finalmente una prestazione degna del suo futuro, senza dimenticare le improvvisazioni di Guyton e la tripla decisiva insaccata sul finire dal Capitano, sempre più l'uomo su cui puntare tutte le fiches a nostra disposizione

Purtroppo la mancanza cronica di Mottola, le ultime notizie lo danno come indisponibile se non in caso di allarme rosso, e del lungo che per l'Eurolega resterà una chimera, ha tolto da ogni giocata offensiva della l'opzione dell'appoggio in post basso, non si vede più un'azione conclusa con un tiro spalle a canestro, non siamo più in grado di aprire le difese con ribaltamenti di fronte e praticamente tutte gli schemi ifiniscono con un tiro frontale o con una penetrazione, fondamentale che però non fa parte dei punti forti del nostro bagaglio tecnico

Spesso ci siamo lamentati dei buchi difensivi del biondo scandinavo, ma i suoi 20 minuti circa passati nell'altra metà campo erano comunque parte integrante del sistema studiato da Repesa e non è certo facile farne a meno da un momento all'altro, doveva arrivare Ford, se ne è andato anche Mottola ...

Aumenteranno, anzi sono già aumentate, le soluzioni individuali, spesso tiri da oltre l'arco e anche le prossime partite seguiranno questo canovaccio, gioco sempre più veloce, tiri presi non appena la difesa concede un metro sperando di trovare ancora una volta l'uomo giusto pescando dalle tanti rotazioni degli esterni, credendo in una applicazione difensiva dissimile a quella proposta dai nostri nelle ultime settimane

Perso nel fitto del bosco dei raddoppi, Vujanic non ha replicato la gara tutta sostanza di domenica sera, ma soprattutto ha evidenziato ancora una volta la tendenza al seguire impotente gli eventi, in caso di partenza positiva sappiamo di poterci contare, se stecca i primi tentativi, la strada si fa più complicata

Come abbiamo scritto anche analizzando la gara con la Metis, siamo di fronte ai pro ed ai contro di una gestione tecnica che non prevede un regime di pochi, una oligarchia titolare di diritti divini, in caso di cattivo rendimento del titolare sono pronti gli altri a farsi forte e sostituirlo, nessuno possiede il diritto dovere di prendersi tiri garantiti e quindi ognuno dei ragazzi è chiamato a portare il suo mattone per la causa, tutti fattori teoricamente di pregio anche se qualche giocatore magari ne risente e noi abbiamo l'impressione che il serbo patisca la situazione e il giocare troppo controllato non gli porti vantaggi ...

Tralasciando i problemi presunti di Milos, meglio si dia una regolata per quando attraverserà l'oceano, bisogna che festeggiamo la prima partita vera di Guyton, la prima volta che il moro lascia intravedere i motivi del suo reingaggio, si prende i suoi tiri, pure con le sue forzature e li centra e, dato di assoluto rilievo, lo fa nel momento migliore, quando nessuno dei compagni prendeva dentro una vasca da bagno e la su tripla sulla sirena del secondo quarto ci ha regalato quel pizzico di fiducia che forse serviva

Il secondo quarto era stato teatro di nefandezze di ogni sorta ed forse era difficile aspettarsi altro da un quintetto composto da tutti panchinari, gente che scommettiamo mai giocato un minuto insieme nemmeno in allenamento, ma c'era poco da fare, dopo l'illusorio 17-7 iniziale i titolari hanno messo in scena una show del tutto particolare, da mani nei capelli, per i fortunati che ancora se lo possono permettere ... 
 
Quando ormai si pensava al peggio, la metamorfosi, Delfino inizia con una tripla la serie che lo porterà a segnare 17 punti nel secondo tempo, 13 nell'ultimo quarto, mentre dietro si chiudono le maglie difensive, per circa 5 minuti il Pau non segna e il sorpasso si concretizza, ma il solito Smodis, autore nel complesso di una partita più che discreta, fa e disfa ...

Prima si fa scappare dalle mani l'inerzia della gara facendosi coinvolgere in una mini rissa con Foirest, doppio tecnico che apre il 7-0 per i francesi che sorpassano nuovamente, poi decide la partita con una serie di palle recuperate del tutto provvidenziali

Ottenuto il massimo, due vittorie non esaltanti, ci apprestiamo a giocare la gara verità in Turchia dove non è obbligatorio vincere, ma sarà importantissimo l'approccio alla gara, mantenere l'eventuale sconfitta ai minimi termini e soprattutto inviare segnali in vista del ritorno

Cosa dicono le cifre :

Mai come stavolta la chiave della partita sta tutta in un dato, il rapporto tra palle perse e recuperate, +9 per noi e relativo -8 per il Pau, comprese quelle decisive calamitate da Smodis che hanno lanciato in campo aperto Carlos per le penetrazioni vincenti

A conferma della nostra opinione leggiamo di 30 tentativi da 3 rispetto ai 35 da 2, del tutto sproporzionati, ma le nostre armi sono queste e lo stesso non è qui che difettiamo, i 90 punti non sono certo un problema, sono i 91 che rischiamo di prendere che si preoccupa ...

Up & Down :

Non abbiamo esitazioni, l'hombre del partido risponde al nome di Carlos Delfino, una furia che si è abbattuta sulle residue speranze dei transalpini, anonimo, indolente come suo solito nella prima parte di gara, ma dominatore assoluto al momento di intravedere il traguardo finale

Bene, poi male, poi ancora bene, poi ancora maluccio, Vujanic non disputa certo il suo migliore incontro, ma quello che ci preoccupa è la mancanza di personalità, magari le nostre aspettative non si basavano su condizioni reali, ma solo su supposizioni, ma eravamo convinti di avere per la mani un altro tipo di giocatore, senza negare che fino ad oggi la stagione del ragazzo è ampiamente sufficiente, speriamo sia una fase anomala della sua carriera e che la nostra previsione iniziale trovi conferme

 
 

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