IL COMMENTO DELLA PARTITA


29/05/04 -  TIM Cup  :  
FORTITUDO vs Benetton Treviso 96-75

 

FINALE !!!!

Finale meritata come poche se esiste davvero il concetto di merito acquisito sul campo e non solo per la somma di talento e capacità tecniche del gruppo che arriva a giocarsela

Abituati siamo abituati, come a tornare a casa con il solito nulla nelle mani, ma stavolta ci arriviamo pronti da un punto di vista psicologico, mai come questa volta i ragazzi dimostrano di avere l’atteggiamento giusto, di lottare sempre fino all’ultimo pallone senza tentennamenti e difficilmente Siena si divertirà, se vorrà bagnare nel migliore dei modi la sua prima apparizione su questi palcoscenici, dovrà dimostrarsi la più forte, nessuno le regalerà nulla

Treviso ha combattuto con quel poco che aveva a disposizione, ha avuto tanto da quel campione di Pittis, ma nulla dall’uomo che ha segnato in positivo le ultime due stagioni, Edney, di cui rimarrà il mistero di una serie giocata ai minimi storici dopo che contro Cantù aveva disputato tre partite perfettamente in linea con le sue doti, tecniche e fisiche

Siamo arrivati all’epilogo e ci sembra ridicolo che si insista nel chiedersi perché la Skipper vada a folate e non riesca ad imporre il suo gioco fin dal primo minuto, una stagione intera dovrebbe aver insegnato agli addetti ai lavori che la forza di questa squadra sta altrove, nel non perdersi d’animo, nello sfruttare al massimo la freschezza dei tanti giovani e nella duttilità di diversi giocatori

Ci sarebbe piaciuto leggere qualcosa di diverso sulle varie testate sportive, invece di enfatizzare i problemi degli sconfitti, elogiare il lavoro di chi, alla faccia di tutti coloro che da tempo vanno cianciando solo di fortuna, sta offrendo giorno dopo giorno emozioni sempre nuove, ma a questo mondo nessuno ti regala nulla e allora deve essere il campo, l’unico vero giudice indiscusso, ad emettere le sentenze

L’avversario è nuovo a queste sfide, ma non lo è in assoluto, ormai Siena si propone come la più accreditata pretendente al trono che fu di Treviso e solo 30 giorni fa ci ha conteso la finale di Eurolega, giocata con i favori del pronostico e diventa quindi scontato attendersi una serie da far tremare i polsi

Noi siamo pronti o almeno lo è sicuramente Basile, una prestazione da favola, da Capitano vero, come poche volte avevamo visto a questo punto della stagione, una striscia di canestri da urlo nel quarto più complicato, a fare da anticamera alla deflagrante prestazione finale di Delfino che ha messo il sigillo sulla mattanza, 30-10, dell’ultimo quarto

Le rotazioni sono collassate, le assenze di Pozzecco e Guyton si sono fatte sentire, ma le prestazioni degli esterni sono state mantenute ad alto livello dall’apporto di un ottimo Belinelli, anche se crediamo serva altro per coronare il sogno e purtroppo la mancanza di elasticità mentale di chi non ha voluto prendere in esame il concetto che l’autorizzazione all’anticipo era stata data secondo altri presupposti (ricordiamo la canicola dello scorso anno, oggi del tutto inesistente) ci lascia col fiato sospeso

Quelli “sani” stanno giocando al loro meglio, tranne il finlandese al quale si chiede una svolta, è stato inutile contro Roma, un soprammobile contro Treviso, ma contro Siena deve obbligatoriamente cambiare registro, sarebbe l’unica nota stonata di una grande sinfonia

L'inserimento di Mujezinovic si sta dimostrando decisivo per la difesa e per la tenuta nelle lotte sotto i tabelloni, Smodis sta godendo oltre misura della sua presenza e si dimostra il più continuo del gruppo, ma non si può pretendere che tutto il peso dell'attacco resti sulle spalle degli esterni, non è pensabile che Vujanic trovi le praterie a lui concesse dalla difesa Benetton e che Delfino possa dominare fisicamente contro Vanterpool e Thorton allo stesso modo col quale ha scherzato Pittis e Giovannoni

Gli esordienti sono tanti, la stessa Montepaschi deve fare i conti con la prima volta di parecchi dei suoi, esperienza che però deborda in panchina, Recalcati è ad un passo dal raggiungere Bianchini quale allenatore vincente in ben tre piazze differenti e l'esperienza azzurra agli Europei gli sarà di certo di aiuto

Galanda è in serie aperta di presenza dal 1998, Chiacig lo ricordiamo molto bene in maglia Teamsystem nello stesso anno, Andersen ha già vissuto momenti di gloria, ma gli uomini chiave sono tutti alla loro prima apparizione e noi crediamo che il loro sangue freddo possa decidere in positivo o in negativo la serie

Lo stesso vale all'opposto, la curiosità di vedere Vujanic alle prese con la sua prima finale italiana, dopo le deludenti prestazioni di Coppa, è tanta, ma da questo punto di vista Basile, Delfino e Smodis portano in dote una forza mentale da non trascurare

Azzardare pronostici è complesso, anche contro il Maccabi si era cavalcato, a sproposito, la mancanza di pressione, la stessa che dovrebbe gravare maggiormente sulla squadra prima classificata dopo la stagione regolare, quindi non sappiamo cosa ci aspetta, vorremmo solo che una volta tanto la correttezza sugli spalti, soprattutto sui nostri, si dimostri all'altezza della situazione, sarebbe il primo passo decisivo per quel rispetto a tutto tondo che ancora manca

Cosa dicono le cifre :

Poche cose, il 34-28 ai rimbalzi, 10 del granitico Mujezinovic e 15/29 da tre, per un 51,7% che ci rende imbattibili, ma che sappiamo fin d'ora non potrà essere la costante delle serie finale

Unico dato in controtendenza, la percentuale ai liberi, piuttosto bassa in ognuna delle tre partite

Up & Down :

Alla luce dei fatti propendiamo per l'ipotesi, assolutamente non da scartare, di una involuzione di Basile dovuta al fatto che gli fu chiesto di riciclarsi come play, ruolo che lo frenava oltremisura, non è possibile pensare ad altro dopo la terrificante stagione attuale dove ha potuto giostrare con massima tranquillità nel suo ruolo naturale, guardia tiratrice

Da aggiungere alla sequenza di errori madornali, di quelli a cui faceva riferimento qualche giorno fa tale Djordjevic ...

La pochezza di Mottola stavolta va evidenziata, la gioia della finale, la stupenda cavalcata finale, non possono mettere in secondo piano l'inadeguatezza del finlandese, sprofondato in un tunnel di cui non si vede l'uscita, ma giocatore dal quale dipendono sempre le sorti del nostro attacco

Siamo ripetitivi, ma di sole triple, alla lunga non si vince e le mani fatate del biondo scandinavo potrebbero dimostrarsi l'arma in più di questa finale

Se solo lo capisse anche lui ...

 
 

© Quelli che... la Fortitudo

 

TORNA ALLA PAGINA INIZIALE