FINALE !!!!
Finale meritata come poche se esiste davvero il concetto di merito
acquisito sul campo e non solo per la somma di talento e capacità
tecniche del gruppo che arriva a giocarsela
Abituati siamo abituati, come a tornare a casa con il solito nulla
nelle mani, ma stavolta ci arriviamo pronti da un punto di vista
psicologico, mai come questa volta i ragazzi dimostrano di avere
l’atteggiamento giusto, di lottare sempre fino all’ultimo pallone
senza tentennamenti e difficilmente Siena si divertirà, se vorrà
bagnare nel migliore dei modi la sua prima apparizione su questi
palcoscenici, dovrà dimostrarsi la più forte, nessuno le regalerà
nulla
Treviso
ha combattuto con quel poco che aveva a disposizione, ha avuto tanto da
quel campione di Pittis, ma nulla dall’uomo che ha segnato in
positivo le ultime due stagioni, Edney, di cui rimarrà il mistero di
una serie giocata ai minimi storici dopo che contro Cantù aveva
disputato tre partite perfettamente in linea con le sue doti,
tecniche e fisiche
Siamo arrivati all’epilogo e ci sembra ridicolo che si insista nel
chiedersi perché la Skipper vada a folate e non riesca ad imporre il
suo gioco fin dal primo minuto, una stagione intera dovrebbe aver
insegnato agli addetti ai lavori che la forza di questa squadra sta
altrove, nel non perdersi d’animo, nello sfruttare al massimo
la freschezza dei tanti giovani e nella duttilità di diversi giocatori
Ci sarebbe piaciuto leggere qualcosa di diverso sulle varie testate
sportive, invece di enfatizzare i problemi degli sconfitti, elogiare
il lavoro di chi, alla faccia di tutti coloro che da tempo vanno
cianciando solo di fortuna, sta offrendo giorno dopo giorno emozioni
sempre nuove, ma a questo mondo nessuno ti regala nulla e allora
deve essere il campo, l’unico vero giudice indiscusso, ad emettere
le sentenze
L’avversario è nuovo a queste sfide, ma non lo è in assoluto, ormai
Siena si propone come la più accreditata pretendente al trono che fu
di Treviso e solo 30 giorni fa ci ha conteso la finale di Eurolega,
giocata con i favori del pronostico e diventa quindi scontato
attendersi una serie da far tremare i polsi
Noi
siamo pronti o almeno lo è sicuramente Basile, una prestazione da
favola, da Capitano vero, come poche volte avevamo visto a questo
punto della stagione, una striscia di canestri da urlo nel quarto
più complicato, a fare da anticamera alla deflagrante prestazione
finale di Delfino che ha messo il sigillo sulla mattanza,
30-10, dell’ultimo quarto
Le rotazioni sono collassate, le assenze di Pozzecco e Guyton si
sono fatte sentire, ma le prestazioni degli esterni sono state
mantenute ad alto livello dall’apporto di un ottimo Belinelli, anche
se crediamo serva altro per coronare il sogno e purtroppo la
mancanza di elasticità mentale di chi non ha voluto prendere in
esame il concetto che l’autorizzazione all’anticipo era stata data
secondo altri presupposti (ricordiamo la canicola dello scorso anno,
oggi del tutto inesistente) ci lascia col fiato sospeso
Quelli “sani” stanno giocando al loro meglio, tranne il finlandese
al quale si chiede una svolta, è stato inutile contro Roma, un
soprammobile contro Treviso, ma contro Siena deve obbligatoriamente
cambiare registro, sarebbe l’unica nota stonata di una grande
sinfonia
L'inserimento di Mujezinovic si sta dimostrando decisivo per la
difesa e per la tenuta nelle lotte sotto i tabelloni, Smodis sta
godendo oltre misura della sua presenza e si dimostra il più
continuo del gruppo, ma non si può pretendere che tutto il peso
dell'attacco resti sulle spalle degli esterni, non è pensabile che
Vujanic trovi le praterie a lui concesse dalla difesa Benetton e che
Delfino possa dominare fisicamente contro Vanterpool e Thorton allo
stesso modo col quale ha scherzato Pittis e Giovannoni
Gli
esordienti sono tanti, la stessa Montepaschi deve fare i conti con
la prima volta di parecchi dei suoi, esperienza che però deborda in
panchina, Recalcati è ad un passo dal raggiungere Bianchini quale
allenatore vincente in ben tre piazze differenti e l'esperienza
azzurra agli Europei gli sarà di certo di aiuto
Galanda è in serie aperta di presenza dal 1998, Chiacig lo
ricordiamo molto bene in maglia Teamsystem nello stesso anno,
Andersen ha già vissuto momenti di gloria, ma gli uomini chiave sono
tutti alla loro prima apparizione e noi crediamo che il loro
sangue freddo possa decidere in positivo o in negativo la
serie
Lo stesso vale all'opposto, la curiosità di vedere Vujanic alle
prese con la sua prima finale italiana, dopo le deludenti
prestazioni di Coppa, è tanta, ma da questo punto di vista Basile,
Delfino e Smodis portano in dote una forza mentale da non trascurare
Azzardare pronostici è complesso, anche contro il Maccabi si era
cavalcato, a sproposito, la mancanza di pressione, la stessa che
dovrebbe gravare maggiormente sulla squadra prima classificata dopo
la stagione regolare, quindi non sappiamo cosa ci aspetta, vorremmo
solo che una volta tanto la correttezza sugli spalti, soprattutto
sui nostri, si dimostri all'altezza della situazione, sarebbe il
primo passo decisivo per quel rispetto a tutto tondo che ancora
manca
Cosa dicono le cifre :
Poche cose, il 34-28 ai rimbalzi, 10
del granitico Mujezinovic e 15/29 da tre, per un 51,7% che ci rende
imbattibili, ma che sappiamo fin d'ora non potrà essere la costante
delle serie finale
Unico dato in controtendenza, la
percentuale ai liberi, piuttosto bassa in ognuna delle tre partite
Up & Down :
Alla luce dei fatti propendiamo per
l'ipotesi, assolutamente non da scartare, di una involuzione di
Basile dovuta al fatto che gli fu chiesto di riciclarsi come
play, ruolo che lo frenava oltremisura, non è possibile pensare ad
altro dopo la terrificante stagione attuale dove ha potuto giostrare
con massima tranquillità nel suo ruolo naturale, guardia tiratrice
Da aggiungere alla sequenza di errori
madornali, di quelli a cui faceva riferimento qualche giorno fa tale
Djordjevic ...
La pochezza di Mottola
stavolta va evidenziata, la gioia della finale, la stupenda
cavalcata finale, non possono mettere in secondo piano
l'inadeguatezza del finlandese, sprofondato in un tunnel di cui non
si vede l'uscita, ma giocatore dal quale dipendono sempre le sorti
del nostro attacco
Siamo ripetitivi, ma di sole triple,
alla lunga non si vince e le mani fatate del biondo scandinavo
potrebbero dimostrarsi l'arma in più di questa finale
Se solo lo capisse anche lui ... |