IL COMMENTO DELLA PARTITA


25/05/04 -  TIM Cup  :  
FORTITUDO vs Benetton Treviso 96-87

 

Entusiasmo allo stato puro, un gruppo con un cuore che fa distretto come l’attuale era da tempo immemore che non vestiva la nostra amata F scudata, mai come in questa stagione ci sembra di rivedere lo spirito che ci ha fatto innamorare, quello spirito che ci teneva assieme nonostante i risultati risibili e la palese carenza tecnica dei protagonisti di allora

Nel momento in cui dal cielo era piovuto il dono dell’Emiro, pronto a portare in dote una base economica considerevole, tutti noi  illuminati della prima ora si credeva di poter replicare quella atmosfera e di cogliere i frutti più dolci, quel carattere che sempre accompagnava i 10 leoni che scendevano sul campo, sostenuti dai leoni sugli spalti, era un connubio che non poteva portare ad altro che a trionfi in serie

Purtroppo lo abbiamo imparato a nostre spese, non sempre le ciambelle escono col buco e per mille motivi quella massa incredibile di talento non è mai riuscita ad incarnare quello spirito di cui ci siamo sempre vantati, gli dei del basket sono sempre stati critici verso chi non li rappresentava degnamente e quei trionfi in serie si sono trasformati in uno scherzo di cattivo gusto

Oggi è tutto ribaltato, in un modo o nell’altro, grazie ad uno, a tanti, non importa, la storia sta cambiando, non vogliamo azzardare pronostici, ma questi ragazzi hanno una tempra d’acciaio e difficilmente cadranno vittime dei dubbi esistenzialisti di certi eroi del passato, chi vuole batterci sa fin d’ora che deve esprimere il massimo, le stagioni dei regali sono finite e sappiamo fin d’ora che Basile and co.  non lasceranno nulla di intentato, si spezzeranno, ma non si piegheranno, mai …

Ogni nostra vittoria vede un protagonista diverso, una perfetta staffetta tra i tanti ottimi atleti di cui disponiamo, sintomo di uno spogliatoio unito, una sintonia di cui andare fieri

Abbiamo voluto scrivere questa premessa perché la convincente vittoria di Gara1 poggia le radici in questo stato d’animo, ci vogliono le doti balistiche di Guyton, ci vuole la sagacia tattica di Repesa, senza il primo passo di Vujanic la grinta da sola non basta, ma se si fosse respirata l’aria di altre volte, non crediamo che di fronte all’avvio veemente di Treviso e soprattutto al grave infortunio dell’uomo che fino a quel momento aveva fatto scrivere 17 con 7 tiri, ne saremmo usciti indenni, anzi …

Gli addetti ai lavori amano spiegare questo particolare  atteggiamento aiutandosi con quello che loro definiscono il linguaggio del corpo e non c’è dubbio che le risposte emotive degli uomini scesi in campo erano del tutto diverse tra coloro che vestivano la maglia verde e quelli che invece indossavano quella bianca e blu

Tante volte abbiamo lasciato sul campo scudetti proprio a causa di questo stato d’animo che per i giocatori più scafati funziona come un richiamo ancestrale, come il sangue per gli squali, quando s’accorgono che qualcosa non funziona nell’avversario, è il momento in cui vanno per azzannare la giugulare, Danilovic insegna …

Non siamo noi che dobbiamo spiegare i dettagli della gara, resta il fatto che aprire la serie di semifinale giocando in casa, non potendo contare sul migliore giocatore della partita precedente e del lungo titolare, non poteva essere semplice, se poi ti trovi a ridosso del tuo avversario solo grazie alle magie del giocatore che perdi per infortunio prima di aver seriamente ripreso in mano la partita, lo scenario che ti aspetta si fa grigio

Invece no, abusando delle difficoltà di Treviso, doveroso ricordare il pessimo stato fisico delle stars della squadra di Messina, i “sopravvissuti” hanno compiuto quella che a noi piace chiamare impresa, incassata la sfuriata di un mostruoso Evans, hanno pensato bene di concentrarsi sulla fonte primaria del gioco dei veneti, Edney e sulle ali di una difesa decorosa e di un predominio a rimbalzo quasi inaspettato, reagito come meglio non si poteva

Il quasi di prima ha un nome ed un cognome, Haris Mujezinovic

C’è poco da fare, Mottola ha tante qualità e noi non ce ne vorremmo privare mai, però l’energia, la grinta, la cattiveria agonistica e la capacità di lottare duro in difesa e sotto i tabelloni del nuovo arrivato, il finlandese non ce le avrebbe mai offerte, come non è un caso che i blocchi portati da Mujezinovic, qualitativamente superiori a quelli portati da chiunque altro nella nostra squadra, hanno la loro incidenza nella curva qualitativa verso l’alto presa dal buon Guyton

Altro aspetto innovativo, la contemporanea resa ad alto livello di diversi componenti, quasi mai in passato si riusciva ad ottenere prestazioni di rilievo da tutte le stelle, vere o presunte di allora, nell’ambito della stessa partita (anche perché ognuna di loro pretendeva un certo numero di tiri) questo gruppo invece riesce sempre a distillare grandi giocate da tanti giocatori diversi anche per limitati minuti, nessuno si rattrista se per qualche azione non segna e si fa sempre trovare pronto quando il compagno “on fire” si trova costretto a rifiatare

L’esempio migliore arriva dal più giovane, Belinelli ritrova il parquet dopo una vita, ma sembra un veterano rotto a mille battaglie, prende iniziative senza paura e fa pagare in attacco ogni “battezzata” della difesa, mentre nella sua metà campo non si fa certo suggestionare dal nome del suo avversario e bracca Edney come meglio non si poteva attendere

Gara1 in saccoccia e morale alle stelle, qualche ansia per gli infortunati, ma la consapevolezza che per la finale si dovrà passare per forza dalle tavole del Paladozza, non caldo come l’anno scorso ma solo per “colpa” del nuovo sistema di condizionamento che pare funzionare perfettamente, rendendo il clima esterno (quello interno di ognuno di noi difficilmente si raffredda) godibile come non mai

Cosa dicono le cifre :

Un dato su tutti, dal quale questa Skipper non può prescindere, nel momento in cui si tira da tre col 51,7%, un assurdo 15/29,  diventa praticamente impossibile controbatterci

Siamo una squadra di tiratori che non sempre si attesta su cifre di questo genere, ma quando la difesa regge, il computo dei rimbalzi risulta a nostro favore, si segna con questa continuità, la partita si trasforma in una cavalcata vincente

Da urlo, meritevole di segnalazione, la fiammata di AJ, in una manciata di minuti, dopo un avvio silente, 17 punti, 5 canestri da fuori su 6 tentativi di cui 4 in 4 azioni consecutive o quasi e un canestro di pregevole fattura in penetrazione, terminato purtroppo su di un piede altrui

Up & Down :

Non ce ne voglia AJ, non ce ne voglia Vujanic, nonostante la tripla pescata allo scadere, dopo un orribile passaggio sulle caviglie, nel momento clou della partita, non ce ne voglia Smodis, la terrificante schiacciate in faccia a Marconato resterà a lungo impressa nella nostra mente, ma la vera colonna di questa squadra è il Capitano, onore e gloria al cuore di Basile, sempre di più l’uomo chiave di questa stagione

Niente da segnalare in negativo, alla prossima e ci mancherebbe altro ….

 
 

© Quelli che... la Fortitudo

 

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