Certe
soddisfazioni lasciano il segno, accidenti se lo lasciano
Possiamo anche passare per gente che
si accontenta, forse è vero visti i trascorsi poco felici, ma
vincere su questo campo una partita di questo genere, dopo diversi
anni che ogni trasferta da queste parti ci vedeva sconfitti, ci resterà nel cuore per parecchio tempo
Due punti pesanti per la classifica, un segnale forte
per le altre pretendenti alle prime piazze, la Skipper non farà
flanella da qui al termine della stagione regolare, ma prima di
tutto una botta di fiducia non indifferente in vista della partita
di mercoledì prossimo, quella che potrebbe aprire le porte del
paradiso
Ottima prestazione complessiva in
Slovenia, grande difesa stasera, stiamo
provando la sensazione che i nostri ragazzi abbiano preso coscienza che si deve
stringere in quel lato del campo, senza una difesa di buon livello e
cercando solo di segnare un punto in più degli avversari si rischia di
snaturare un gioco fatto di contropiedi, azioni in velocità e
momenti dove l'entusiasmo derivante da un paio di buone scelte si
dimostra il nostro migliore amico, tutte situazioni che possono
arrivare solo dando il 100% nel tentativo di recuperare palla
Come scrivevamo in fase di analisi
della assurda disfatta di Livorno, sono tre i perni su cui ruotano
le grandi squadre, personalità, efficienza difensiva e
organizzazione di gioco, il tutto ovviamente mescolato al talento
dei singoli, senza il quale è chiaro che nel momento di mettere in
pratica la teoria, si viene inesorabilmente rimpallati
Per
quanto riguarda il primo punto, il nostro dito accusatore era
rivolto verso Vujanic, senza ombra di dubbio l'uomo che regge le
sorti della nostra squadra
Come andiamo ripetendo dall'inizio della
stagione, la Skipper va dove la porta lui e non è un caso che, con
l'eccezione di Mosca, ogni grande impresa sia coincisa con una prova
sublime del nostro, capace come pochi altri suoi predecessori a
trasformarsi in match winner quando il pallone pesa come un macigno
Dobbiamo dimenticarci il playmaker
vecchio stampo,ma quando riesce a prendere per le mani i compagni come
stavolta, si accende una luce che conforta chiunque e indica senza
tentennamenti la strada da seguire, inutile aggiungere altro, chi
non ha avuto l'occasione di vedere dal vivo l'azione che ha
chiuso l'incontro, la tripla decisiva a 30
secondi dal termine in risposta alla fiondata di Nicola, si è perso
un perfetto esempio di giocatore vincente, nulla da spartire col
passato ...
Oltre al ritorno del serbo ai fasti che gli
competono, la novità più dolce della giornata è la voglia
di difendere, le idee lucide in proposito del piano gara, l'intensità di tutti i
giocatori scesi sul parquet, roba mai vista in precedenza che ha
stupito persino Messina che non si è dimostrato pronto a reagire,
senza la quale dal Palazzetto di Villorba è impossibile uscirne
indenni, visto che l'ultima sconfitta interna della Benetton durante
la stagione regolare (un paio di sconfitte nei playoff e niente
altro) risale
21/04/2002
Al punto
tre, organizzazione di gioco, sta rispondendo con efficacia Mottola,
adesso che è tornato ad essere un punto di riferimento, il gioco sta
ritrovando un suo equilibrio, si riesce ad alternare con maggiore
costanza le soluzioni da fuori con quelle da sotto e solo i problemi
di falli e l'oggettiva mancanza di un altro lungo pronto a rendersi
pericoloso sotto canestro hanno reso più complesso il finale di
gara quando siamo caduti nell'errore di voler chiudere la gara con
le triple, abusandone un tantino, ma la coesione tra i giocatori, la
lucidità di esecuzione dei giochi voluti dal coach sono sotto gli
occhi di tutti
Eccellente la prestazione di Guyton,
a noi è piaciuto un sacco, perfetto nel bloccare sul nascere la
formazione a tre piccoli dei padroni di casa, impossibile fermare Edney, ma la sua marcatura sul folletto di casa ha permesso a
Vujanic di dedicarsi con più serenità solo all'attacco e un paio di
suoi canestri, vedi la tripla dopo l'errore di Pittis che poteva
essere il primo vantaggio interno, sono stati ossigeno puro
Non potrebbe essere altrimenti, in
campo scendono gli uomini e non le tattiche da sole, ma mai come in
altre occasioni, ci sentiamo di affermare che il coach non ha
sbagliato una mossa e c'è tanto di suo in questa vittoria
prestigiosa come poche
Adesso sotto con l'Efes, l'ambiente è
carico al punto giusto, proibito sbagliare
Cosa dicono le
cifre :
Due dati sconvolgenti su tutti, la
percentuale da due concessa a Treviso, 38,6%, cifre assurde per chi
in stagione tira mediamente con circa il 59% e un dominio assoluto
sotto le plance per il 44-31 su cui nessuno avrebbe scommesso un
centesimo
I 14 rimbalzi offensivi sono stati la
chiave per reggere alle bordate dalla lunga dei padroni di casa, se
da sotto era difficile per loro segnare, da lontano pareva uno
scherzo, 14/25 sono numeri con i quali è difficile perdere ed è quasi beffardo che l'errore finale sia proprio stato da oltre l'arco
Standing ovation per Vujanic, non
sarà mai un clone di Djordjevic, ma quando ci vince la partita con un tiro assurdo da
tre
che va a completare uno score che recita 31 punti, 5/5 da 2, 4/7 da
3, 9/10 ai liberi e 35 di valutazione, noi ci innamoriamo sempre un
pizzico di più di questo serbo apparentemente privo di emozioni
Up & Down :
Da Vujanic certe prestazioni ce le
aspettiamo, finalmente lo abbiamo visto pronto a fare a fette la
difesa avversaria come un tempo, ma quello che non ti aspetti è
Smodis, perfetto in ogni parte del campo e chirurgico nel
supplementare dove sfrutta l'innegabile stanchezza dei pari ruolo
avversari e porge sul piatto d'argento il tiro della gloria al suo
giovane compagno
Si nota ad occhio che sta decisamente
meglio, fisicamente dimostra un tono muscolare nuovo ed un paio di
rimbalzi strappati dalle mani di uno stranito Nicola ci hanno fatto
schizzare in piedi come poche altre volte, finalmente il giocatore
che ci aspettavamo
Parere personale, giudizio
estremamente negativo per tutti gli addetti ai lavori che
invece di sottolineare l'impresa di Repesa e le sue scelte tattiche
che hanno fatto perdere la tramontana alla Benetton, prendiamo ad
esempio l'allucinante dentro/fuori dal campo di Marconato, si
perdono a disquisire sui pochi minuti concessi a Pozzecco
Fosse successo all'opposto, staremmo
ancora discutendo del processo di beatificazione di un coach che per
l'ennesima volta ha trovato lo spunto vincente, invece non ci è
parso di aver trovato una riga che facesse riferimento alla difesa a
zona chiamata da Repesa con la squadra in affanno, sotto di 4 nel
supplementare, zona che ha prodotto un tiro forzato e due palle
perse in tre azioni consecutive che ci hanno permesso il definitivo
ribaltamento del punteggio |