IL COMMENTO DELLA PARTITA


28/03/04 - TIM Cup  : Benetton Treviso
vs FORTITUDO 89-93 dts

 

Certe soddisfazioni lasciano il segno, accidenti se lo lasciano

Possiamo anche passare per gente che si accontenta, forse è vero visti i trascorsi poco felici, ma vincere su questo campo una partita di questo genere, dopo diversi anni che ogni trasferta da queste parti ci vedeva sconfitti, ci resterà nel cuore per parecchio tempo

Due punti pesanti per la classifica, un segnale forte per le altre pretendenti alle prime piazze, la Skipper non farà flanella da qui al termine della stagione regolare, ma prima di tutto una botta di fiducia non indifferente in vista della partita di mercoledì prossimo, quella che potrebbe aprire le porte del paradiso

Ottima prestazione complessiva in Slovenia, grande difesa stasera, stiamo provando la sensazione che i nostri ragazzi abbiano preso coscienza che si deve stringere in quel lato del campo, senza una difesa di buon livello e cercando solo di segnare un punto in più degli avversari si rischia di snaturare un gioco fatto di contropiedi, azioni in velocità e momenti dove l'entusiasmo derivante da un paio di buone scelte si dimostra il nostro migliore amico, tutte situazioni che possono arrivare solo dando il 100% nel tentativo di recuperare palla

Come scrivevamo in fase di analisi della assurda disfatta di Livorno, sono tre i perni su cui ruotano le grandi squadre, personalità, efficienza difensiva e organizzazione di gioco, il tutto ovviamente mescolato al talento dei singoli, senza il quale è chiaro che nel momento di mettere in pratica la teoria, si viene inesorabilmente rimpallati

Per quanto riguarda il primo punto, il nostro dito accusatore era rivolto verso Vujanic, senza ombra di dubbio l'uomo che regge le sorti della nostra squadra

Come andiamo ripetendo dall'inizio della stagione, la Skipper va dove la porta lui e non è un caso che, con l'eccezione di Mosca, ogni grande impresa sia coincisa con una prova sublime del nostro, capace come pochi altri suoi predecessori a trasformarsi in match winner quando il pallone pesa come un macigno

Dobbiamo dimenticarci il playmaker vecchio stampo,ma quando riesce a prendere per le mani i compagni come stavolta, si accende una luce che conforta chiunque e indica senza tentennamenti la strada da seguire, inutile aggiungere altro, chi non ha avuto l'occasione di vedere dal vivo l'azione che ha chiuso l'incontro, la tripla decisiva a 30 secondi dal termine in risposta alla fiondata di Nicola, si è perso un perfetto esempio di giocatore vincente, nulla da spartire col passato ... 

Oltre al ritorno del serbo ai fasti che gli competono, la novità più dolce della giornata è la voglia di difendere, le idee lucide in proposito del piano gara, l'intensità di tutti i giocatori scesi sul parquet, roba mai vista in precedenza che ha stupito persino Messina che non si è dimostrato pronto a reagire, senza la quale dal Palazzetto di Villorba è impossibile uscirne indenni, visto che l'ultima sconfitta interna della Benetton durante la stagione regolare (un paio di sconfitte nei playoff e niente altro) risale 21/04/2002

Al punto tre, organizzazione di gioco, sta rispondendo con efficacia Mottola, adesso che è tornato ad essere un punto di riferimento, il gioco sta ritrovando un suo equilibrio, si riesce ad alternare con maggiore costanza le soluzioni da fuori con quelle da sotto e solo i problemi di falli e l'oggettiva mancanza di un altro lungo pronto a rendersi pericoloso sotto canestro hanno reso più complesso il finale di gara quando siamo caduti nell'errore di voler chiudere la gara con le triple, abusandone un tantino, ma la coesione tra i giocatori, la lucidità di esecuzione dei giochi voluti dal coach sono sotto gli occhi di tutti

Eccellente la prestazione di Guyton, a noi è piaciuto un sacco, perfetto nel bloccare sul nascere la formazione a tre piccoli dei padroni di casa, impossibile fermare Edney, ma la sua marcatura sul folletto di casa ha permesso a Vujanic di dedicarsi con più serenità solo all'attacco e un paio di suoi canestri, vedi la tripla dopo l'errore di Pittis che poteva essere il primo vantaggio interno, sono stati ossigeno puro

Non potrebbe essere altrimenti, in campo scendono gli uomini e non le tattiche da sole, ma mai come in altre occasioni, ci sentiamo di affermare che il coach non ha sbagliato una mossa e c'è tanto di suo in questa vittoria prestigiosa come poche

Adesso sotto con l'Efes, l'ambiente è carico al punto giusto, proibito sbagliare

Cosa dicono le cifre :

Due dati sconvolgenti su tutti, la percentuale da due concessa a Treviso, 38,6%, cifre assurde per chi in stagione tira mediamente con circa il 59% e un dominio assoluto sotto le plance per il 44-31 su cui nessuno avrebbe scommesso un centesimo

I 14 rimbalzi offensivi sono stati la chiave per reggere alle bordate dalla lunga dei padroni di casa, se da sotto era difficile per loro segnare, da lontano pareva uno scherzo, 14/25 sono numeri con i quali è difficile perdere ed è quasi beffardo che l'errore finale sia proprio stato da oltre l'arco

Standing ovation per Vujanic, non sarà mai un clone di Djordjevic, ma quando ci vince la partita con un tiro assurdo da tre che va a completare uno score che recita 31 punti, 5/5 da 2, 4/7 da 3, 9/10 ai liberi e 35 di valutazione, noi ci innamoriamo sempre un pizzico di più di questo serbo apparentemente privo di emozioni  

Up & Down :

Da Vujanic certe prestazioni ce le aspettiamo, finalmente lo abbiamo visto pronto a fare a fette la difesa avversaria come un tempo, ma quello che non ti aspetti è Smodis, perfetto in ogni parte del campo e chirurgico nel supplementare dove sfrutta l'innegabile stanchezza dei pari ruolo avversari e porge sul piatto d'argento il tiro della gloria al suo giovane compagno

Si nota ad occhio che sta decisamente meglio, fisicamente dimostra un tono muscolare nuovo ed un paio di rimbalzi strappati dalle mani di uno stranito Nicola ci hanno fatto schizzare in piedi come poche altre volte, finalmente il giocatore che ci aspettavamo

Parere personale, giudizio estremamente negativo per tutti gli addetti ai lavori che invece di sottolineare l'impresa di Repesa e le sue scelte tattiche che hanno fatto perdere la tramontana alla Benetton, prendiamo ad esempio l'allucinante dentro/fuori dal campo di Marconato, si perdono a disquisire sui pochi minuti concessi a Pozzecco

Fosse successo all'opposto, staremmo ancora discutendo del processo di beatificazione di un coach che per l'ennesima volta ha trovato lo spunto vincente, invece non ci è parso di aver trovato una riga che facesse riferimento alla difesa a zona chiamata da Repesa con la squadra in affanno, sotto di 4 nel supplementare, zona che ha prodotto un tiro forzato e due palle perse in tre azioni consecutive che ci hanno permesso il definitivo ribaltamento del punteggio

 
 

© Quelli che... la Fortitudo

 

TORNA ALLA PAGINA INIZIALE