Siamo al culmine della
stagione, messe in archivio le finali di Coppa, tutto
sommato un netto miglioramento rispetto al passato recente,
arrivano i play off e, ormai una costante, arriva a Bologna
la Lottomatica Roma e il suo carismatico capitano
Impossibile far finta di
nulla, lo spettro della ripassata subita in Israele è ancora
presente e allora gli interrogativi sono molteplici,
riguardano l'eccessiva latitanza di Vujanic, la mancanza
cronica di cattiveria di Mottola, l'inserimento di
Mujezinovic, le condizioni fisiche di Smodis e VDS, la
voglia di rivedere al top gente come Basile, Delfino e
Guyton, ma al di soprattutto ci si chiede se la sindrome da
finale di Eurolega persa, quella che vede le squadre
sconfitte crollare in campionato sotto il peso
dell'amarezza, ha evitato di contagiare coloro che ci erano
arrivati quasi per caso
La
vittoria che volevamo è arrivata, non limpida come era nella
speranze, con tante ombre, ma la prima confortante risposta
arriva dalla compattezza del gruppo, non si riprende per i
capelli una partita dominata per oltre 30 minuti che sta
scappando via senza che te ne accorga, non si recuperano 4
punti in quel modo, reagendo come meglio non si poteva al
tremendo colpo al fegato di Myers, la tripla del +4,
probabilmente l'unica azione degna del suo nome, senza
essere mentalmente saldi
I problemi sono i soliti,
mancanza assoluta di costanza di rendimento dei singoli,
nessuno è in grado di prevedere che tipo di impatto avranno
i cosiddetti veterani, figurarsi i rincalzi, anche se la
grande forza di Repesa è quella di pescare sempre il jolly
che risolve, una batteria di lunghi atipica e con evidenti
limiti a rimbalzo e nel gioco spalle a canestro e una difesa
non sempre attenta che va di pari passo con le percentuali
da fuori, se gli esterni non si gratificano col lavoro
offensivo, non trovano gli stimoli giusti per aggredire gli
avversari
Il mattatore odierno porta il
nome di Vujanic, assente da tempo a questi livelli,
imprendibile in entrata, sicuro al tiro dalla distanza e
persino decente in copertura, Mc Leod ha penato a lungo con
lui in campo e il nervosismo finale dell'americano è
probabilmente da leggere alla luce dello stress patito per
liberarsi dalle spire del serbo
La
gioventù del nostro è evidente, spesso tacciato di essere un
giocatore che tende a scomparire nei momenti decisivi,
innegabili certe prestazioni discutibili in gare "secche", è
lo stesso che reclama la palla in contropiede per siglare la
tripla del pareggio, lo stesso che tante altre volte quel
tiro lo ha sempre segnato, a dimostrazione che il sangue
freddo non manca, mentre l'esperienza, vedi capacità di
entrare in partita anche dopo un inizio non felice, è ancora
lungi dall'essere assimilata
Noi restiamo dell'idea che ci
sia lo zampino di Roma in questo finale, l'occasione era
succulenta, è mancato davvero poco, qualche pallone buttato
al vento di troppo ha negato agli uomini di Bucchi
l'impresa, ma è nostro interesse guardare sempre e solo in
casa nostra e qui un paio di buone notizie sono arrivate
Il nuovo arrivato è
ovviamente spaesato, non è ancora pronto per eseguire alla
perfezioni i raddoppi richiesti dal coach, non conosce
ancora bene i compagni e le loro abitudini, ma la voglia di
sbattersi è tanta e speriamo contagiosa, i suoi blocchi sono
opere d'arte in confronto a quelli che solitamente si vedono
e ci pare essere in grado di farsi trovare libero ad un
passo dal canestro con costanza
Ottima
pure la prestazione di Guyton, sempre più uomo da play off,
mano calda nei momenti meno felici dei compagni di reparto e
discreta difesa, gli esterni di Roma hanno caratteristiche
fisiche che bene si adattano a quelle del nostro, ciò non
toglie che altre volte ha sciorinato amnesie del tutto
insoddisfacenti
A contorno, senza che il
ragazzo se ne abbia a male, mettiamo Smodis, probabilmente
il nostro giocatore più continuo, il che è tutto dire,
autore di una prestazione di grande spessore, presente in
attacco a condannare i tanti missmatch con Barton e attento
in difesa come non sempre gli capita
Lo stesso, purtroppo, non
possiamo dire di Basile e Delfino, anonimi come troppe volte
quando entrano in campo con la mente piena di dubbi, anche
se dobbiamo ricordare la difesa asfissiante dell'argentino
sul vecchio capitano, quasi mai in grado di scappargli, una
palla persa dovuta ad un recupero fulminante di Carlos che
gli impedisce il tiro da fuori è forse stata l'azione che ha
tolto a Roma le ultime speranze
Abbiamo ancora negli occhi la
semifinale di Tel Aviv e allora ci aspettiamo qualcosa di
più di 6 striminziti punti, come siamo stanchi di vedere
Gianluca a capo chino, a macerarsi senza motivo, senza di
loro ci sembra impossibile pensare di sbancare il
Palatiziano, impresa a cui si deve ambire
Cosa dicono le cifre :
Non è stata certo la tipica
partita interna, il 48,6% da 2 non è percentuale a cui siamo
abituati e il 36,4% da fuori non ha sopperito di certo a
migliorare le cose, sono state invece le palle vaganti il
vero ago della bilancia, solitamente non un fattore
Da questi secondi tiri sono
arrivati falli e facili contropiedi, sopratutto i 5 rimbalzi
offensivi di Mujezinovic sono stati ossigeno puro in un
momento non facile, mentre il + 6 tra palle perse e
recuperate ci ha concesso quel numero di possessi
sufficiente per portare a casa il risultato, dato da
elogiare per una squadra geneticamente votata all'attacco
Up & Down :
In tanti lo aspettavano e
Vujanic ha risposto da par suo, resterà sempre
l'equivoco di un ragazzo da cui ci si aspetta forse troppo,
ma il talento è cristallino e la tripla del pareggio resterà
per un bel pezzo nella nostra mente
Non ci siamo, la paura che
Basile abbia già offerto il meglio di se stesso, in
questa annata, è tanta, il suo tipico atteggiamento, la
testa bassa, lo sguardo perso sul parquet, quello dei
momenti bui, è tornato, non possiamo fare altro che
aspettare passi la nottata ... |