IL COMMENTO DELLA PARTITA


03/12/03 - Eurolega :   CSKA Mosca
  vs  FORTITUDO  70-71

 

Che tipo di reazione produrrà la giovane Skipper al primo vero segnale di appannamento, trovandosi di fronte quella che probabilmente è la miglior squadra d'Europa ?

Bella domanda, ce la stiamo ponendo da giorni, ma la risposta è in volo per Mosca ...

Ci sarebbe tanto da dire, siamo ancora nella fase in cui l'adrenalina scorre a fiumi, ci vorrà ancora qualche secondo per assimilare il tutto, abbiamo assistito ad una delle pagine più elettrizzanti della storia moderna della Fortitudo e questo momento di gioia non ce lo toglie più nessuno

Decimati, con i soliti senatori acciaccati, con un gap fisico devastante, l'unica tattica possibile sembrava proprio il fronteggiare i carri armati russi con una zonaccia bulgara, una fronte pari tipica dei campionati amatoriali, sperando in questo modo di intossicare i muscoli frizzanti dei tanti super atleti a disposizione di Ivkovic, gente più pronta a mangiarsi il campo con gli stivali delle sette leghe per un'affondata piuttosto che cucire un gioco di squadra per portare al tiro il compagno libero

Non sappiamo se Repesa ci credeva seriamente, ma allo stato dell'arte è bastata un difesa nemmeno tra le più attente per far saltare il banco, nessuno dei presunti creatori di gioco del CSKA ha mai fatto intendere di avere anche solo un barlume di idea di come si attacca una zona elementare e di questo ringraziamo sentitamente, magari giocatori con le mani d'oro come Alexander o della forza fisica di un Savrasenko, molto meno ...

Se da un lato si è trovato il sistema di impattare, dall'altro bisognava pure capire come insaccare il pallone nel cesto avversario, l'indisponibiltà di Vujanic, il solito risentimento inguinale che lo frena da diverse settimane, inevitabilmente portava a galla il grande problema della Skipper, incapace di attaccare la difesa schierata, sapendo fin dall'inizio che le movenze fluide di Mottola avrebbero trovato stopper di rango

Per questo scopo il volontario Pozzecco ha fatto un passo avanti e si è letteralmente preso sulle spalle tutto l'attacco, tra l'altro riuscendoci egregiamente

Canestri da fuori, da sotto, assist al bacio, corse quando si poteva, palla dentro sugli aiuti, falli saggiamente cacciati in palleggio, tante cose buone, un giocatore che praticamente ha disputato un incontro a se stante, il resto della Skipper giocava a frenare, i russi non si a cosa, lui correva e illuminava, fregandosene di tutto e di tutti

Con i pro e i contro del sistema mosca atomica, la partita è rimasta sul filo del rasoio, punteggio basso e inerzia che aveva deciso di restare seduta sul cubo dei cambi per attendere chi per primo avesse deciso di aggiudicarsela, al primo allungo bolognese hanno risposto i moscoviti con le 7 triple in fila che hanno costretto la panchina a chiamare il primo cambio di difesa, dopo circa 35 minuti filati di zona

Il tabellone riporta 68-61, Pozzecco stremato, il suo fido scudiero Smodis a trascinarsi, quando qualcuno decide di girare lo per strizzare l'occhiolino alla signora inerzia che non crede ai suoi occhi, stanca ed annoiata non aspettava altro e decide con chi andare a cena ...

Entra in campo Vujanic, litiga con la fascia elastica, ma obbliga allo scivolone Holden, ruba palla e segna, Delfino pare essere ovunque, reclama a gran voce la paternità di palloni e rimbalzi orfani e conquista falli che converte in punti decisivi

Epilogo da cuori nella tormenta, 30 secondi alla fine, Milos trova solo ferro invece che il goal partita, i russi attaccano sul +1, l'arancia arriva puntuale a Monia con le scarpe incollate sulla solita mattonella, per non perdere il segno da cui aveva lanciato i 3 siluri precedenti

La parabola è la solita, perfetta, il pallone ricade docilmente nell'anello, ma è un paio di millimetri più lunga del previsto, accarezza il secondo ferro, respinto, accarezza il primo che lo ritorna al mittente, ma stavolta la seconda carezza è più eneregica, lo porta ad uscire dal cilindro, rimbalzo difensivo, apertura, contropiede, la che palla arriva al peggior giocatore in campo, Mottola ...

Un primo palleggio, un secondo, le braccia della difesa a confezionare il pasticcio, fallo, due liberi, 4 secondi alla fine ...

Inutile aggiungere altro, la favola stavolta si conclude con il consueto (solitamente per gli altri) lieto fine e il tragicomico finale con il Maccabi recuperato come un debito scolastico, la corsa al passaggio del turno in linea con la tabella di marcia, in attesa della verifica alla prossima fermata

A differenza di altre volte ci siamo sentiti in dovere di fare un minimo di cronaca, ma il vero contenuto che si trova in questa partita è la dedizione totale del gruppo al suo allenatore, la voglia di restare concentrati per tutta la durata dell'incontro, nessuna pausa, nessuno che esce dal coro, nessuno indispensabile, tutti importanti e coinvolti, vedi palla in mano al finlandese, in altre epoche ce lo saremmo scordato

Ci piace tantissimo come lavora Repesa, i risultati testimoniano a suo favore, anche se qualche cono d'ombra rimane e non vorremmo farlo passare in cavalleria

Sta bene che il giovane Belinelli sappia fin dall'inizio quale sarà il suo ruolo, sta bene che tutti subiscano a rotazione i rimbrotti del roccioso Jasmin, ma ci chiediamo che tipo di risposta avrebbe dato, in caso di sconfitta, alla domanda sull'eccessivo minutaggio concesso al fantasma di un giocatore che fu, Basile ...

La Skipper è costruita per lui, ogni schema ideato in estate vede riportato il suo nome, sappiamo che spesso per un giocatore reduce da infortunio il toccare il campo è un toccasana, ma quello di oggi non è un giocatore che può rubare minuti ai tanti virgulti presenti nella nostra panchina, il nome a volte a non basta

Non sarebbero serviti altri minuti di Belinelli ?

Non avrebbero fatto comodo, in difesa, le possenti gambe di Mancinelli, spesso utile anche a rimbalzo ?

Tutte domande retoriche, la partita è in saccoccia, i due punti pure, toccare certi tasti potrebbe suonare blasfemo, ma il trattamento speciale riservato al solo Basile ci lascia un tantino perplessi, ma in fondo ha ragione lui

Cosa dicono le cifre :

Come non ricordare i 5 rimbalzi di Smodis, i 17 punti, l'uomo che più di chiunque altro ha fatto da paggetto ai due trascinatori, Gianmarco davanti e Carlos dietro

Mai avremmo pensato di strappare un rimbalzo in più dei giganti russi, ma è successo e non possiamo fare altro che esultare, lo stesso facciamo per i 5 punti di Mottola, i primi 3 e gli ultimi 2, ad insabbiare una prestazione in stile budino molle ...

Il duro lavoro difensivo di Delfino è stato vitale, senza i suoi 11 rimbalzi, i 3 recuperi che hanno contribuito ad accumulare falli subiti, ben 9, staremmo raccontando altro, magari insisteremmo pesantemente sul laconico 2/11 al tiro, ma oggi la Fossa è in festa, al resto penseremo domani

Up & Down :

Potremmo stupirvi con effetti speciali, parlarvi di Pozzecco, dei suoi 23 punti, di Mottola, della sua morbidezza, tanta da far invidia alla carta dei famosi "dieci piani di", ma per una volta diamo alla Skipper intera il premio di giornata, mandando dietro la lavagna, con le orecchie d'asino ben calate sulla testa, tutti coloro che mai avrebbero pensato di tornare vincitori da Mosca

I primi a dare il buon esempio siamo noi ...

 
 

© Quelli che... la Fortitudo

 

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