Riparte l'Eurolega
e si presenta a Bologna la squadra slovena del KRKA Novo
Mesto, presenza abituale su questi schermi, squadra che riporta
la memoria a momenti contrastanti, ad una dura sconfitta interna, il
nome di Lakovic che ancora ci agita e soprattutto ad una
vittoria esterna degli stessi sloveni in terra francese, una
vittoria insperata che aprì le porte ad un complicato passaggio al
secondo turno della Skipper di allora
Inutile negare che
lo scoglio pare abbordabile, la curiosità di vedere in campo
Becirovic, l'uomo il cui nome ha riempito le pagine dei
quotidiani nella scorsa estate, non è sufficiente per metterci in
ansia, anche se vorremmo proprio vedere la nostra squadra partire
col piede giusto
L'avversario non è
quindi all'altezza di coloro che hanno già inferto stilettate al
cuore delle altre società italiane impegnate nella disfida
continentale, certe espressioni contrariate intraviste in un
campo spagnolo, per esempio, difficilmente troveranno posto al
Paladozza, ma la squadra deve inviare segnali importanti e una
prova di carattere pare essenziale in vista degli impegni futuri
Con questi
presupposti si alza la palla a due
Nemmeno avessimo
avuto la sfera di cristallo, gli sloveni partono con 3
canestri dall'arco, 3 tiri comodi concessi loro da una difesa
pigra che si specchia in un attacco confuso dove la palla ristagna
in mano a chiunque la riceva per primo e il 2-11 che indica
il megatabellone è proprio quello che avevamo cercato di denunciare
nel dopo gara della larga vittoria interna con Livorno

La Skipper
gioca un primo quarto supponente, scarica mentalmente, il secondo fallo di
VDS ne è l'emblema che lo stesso belga confermerà
nell'immediato dopo gara, dato che il buon Repesa evidenzia
con urli da girone dantesco al primo timeout
La sfuriata lascia
il segno, un paio di buone conclusioni di Delfino rimettono
in carreggiata il punteggio, qualche palla recuperata da Vujanic
produce facili punti, ma la difesa sul pick&roll è un
qualcosa di indecente, i cambi sono sempre inopportuni e fuori
tempo, gli aiuti ritardati e anche la pochezza dell'avversario ne
esce rivalutata da questa difesa alla camomilla
Non tutti sono
attenti a questi dettagli, non se ne può fare una colpa quando
nell'altro lato del campo sembra tutto facile
Mottola, il
signore del piede perno, banchetta in area, dare la palla sotto al
finlandese è meglio che affidare i propri risparmi ad un consulente
globale (ci volesse molto ...) e se contestualmente entra
Pozzecco che mette in scena una delle partite più concrete mai
viste in maglia Fortitudo, l'attacco si trasforma in una
macchina da canestri per il 56-41 di fine secondo quarto
Si è parlato
spesso, magari a sproposito, della necessità di vedere finalmente
una prova matura di tutto il complesso e a dimostrarne il bisogno
arriva il momento più basso di tutta la stagione
Basile in
marcatura sul povero Becirovic, talento sconfinato costretto
a strisciare i piedi sul campo grazie a quelle ginocchia traditrici,
pare voler fare la controfigura a Casper, il fantasmino,
Sani lo punta e si invola (?) a canestro quasi attraversandolo
dalla facilità con cui taglia il burro della nostra difesa per
offrire cioccolatini a tutti i compagni

Il finlandese
incappa in un momento di eccessiva autostima e scaglia ogni pallone
che gli arriva verso il canestro senza preoccuparsi della distanza
dallo stesso, Vujanic se la prende col ferro che ammacca in
continuazione anche con tiri che più liberi non potrebbero essere e
il giovane Lorbek ci ricorda che in difesa non è perfetto
come le sue percentuali da 3
Come capita
regolarmente, quasi tutto rifare, Gelsomino rimescola le
carte e finalmente pesca dalla profonda panchina i due uomini,
diremmo gli unici due, che hanno voglia di farsi notare e forse
qualcosa da dimostrare
La grande voglia
di Prato, un vero rapace che si lancia a ghermire rimbalzi e
palloni senza padrone e la pulizia tecnica di Smodis, sempre
più lanciato verso un grande recupero, tengono lontano il Novo
Mesto, squadra pulita nei giochi quanto semplice nelle
esecuzioni e almeno stavolta precisa al tiro con uno stupefacente
Duscak
C'è spazio anche
per un cammeo di Gardner, minuscolo play di colore, una
stella NCAA, grande avversario di Jay Williams nelle
sfide tra la sua Arizona e Duke, giocatore che ha
pagato esageratamente la scelta controcorrente di non uscire
anzitempo dal College, tanto dal passare da una possibile scelta NBA molto
alta al non essere scelto del tutto

Il finale è tutto tranne che palpitante, si sfiorano i 100
punti con percentuali di pregio, ma noi e lo stesso staff tecnico
della Skipper abbiamo provato un sapore agrodolce nel
giudicare con serenità questa vittoria
Siamo consci che è
vitale passare il turno, arrivare nelle Top16, ma lo siamo
altrettanto nel valutare la forza degli avversari, sappiamo che
certi cali di tensione non sono accettabili e la forza mentale che
solitamente aiuta nel compiere le grandi imprese la si alleva, la si
cresce proprio nelle partite sulla carta più semplici
Via con la
prossima trasferta ateniese ospiti di Obradovic, il coach
più vincente in assoluto sulle tavole di legno continentali che si
trova per le mani la peggior formazione da lui mai allenata in terra
ellenica, già costretto dalla dura sconfitta impartitagli da
Sabonis e soci a rincorrere, sapendo che una seconda sconfitta
consecutiva aprirebbe scenari impensati nel club che solo due anni
fa alzava la Coppa a pochi chilometri da noi
Cosa dicono le
cifre :
Mai come stavolta
le nude cifre depistano, non raccontano l'indolenza di Delfino,
il passaggio a vuoto di Basile e i troppi canestri concessi
da VDS che nella costante ricerca della stoppata si è trovato
spesso per aria, con i palloni scaricati da Becirovic che
arrivavano docilmente nel canestro
A parte questo,
solita percentuale oltre il 60% da 2, la solita fatica
da 3, un 33,3% che in Europa ti condanna e per
la prima volta un divario positivo pesante nel computo delle palle
perse recuperate, anche se la pressione difensiva slovena pungeva
davvero poco
Da applausi il
percorso netto al tiro da 2 di Smodis, finalmente in
campo per ben 29 minuti
Up & Down :
Nessun dubbio, Pozzecco gioca una partita diligente, segna con continuità
quando serve e regala la perla della serata, un passaggio simile ad
un missile terra aria che attraversa il campo e passando
misteriosamente tra le mani di metà dei giocatori in campo finisce
docilmente in quelle di Vujanic che appoggia al tabellone,
un passaggio che solo il talento di Gianmarco poteva anche
solo pensare possibile, figuriamoci realizzare
Uno dei tanti
motti degli addetti ai lavori recita che è frequente vedere un
giocatore al rientro giocare una grande partita per poi ripartire da
lontano nelle seguenti
Crediamo Basile
ne sia la conferma, dopo l'exploit varesino ha messo in fila due
prestazioni preoccupanti, che proprio il motto di cui sopra lascia
sperare siano figlie del momento, difficile, ma ampiamente
superabile
Magari già da
mercoledì prossimo ...
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