Così non va ...
Repesa
Non ci voleva una
sconfitta interna per capire che la stagione fosse fondata su
diverse
scommesse, l'inesperienza dei tanti giovani, la mancanza di un uomo
capace di presidiare a dovere l'area pitturata e di un altro capace
di girare sui blocchi, magari anche capace di punire adeguatamente
gli aiuti, qualità che mancano, ma che possono essere sostituite da
altre
Non ci voleva una
sconfitta interna anche perché fin dall'estate si era intuito che la
dirigenza era a conoscenza di questi rischi, la pazienza anche se
limitata per il ritorno di Guyton, la ricerca anche se non
troppo insistita del colossale Schortsianitis, non occorreva
una lince per capire che lo stesso Savic ritenesse
parzialmente incompleta l'opera
Questo però non
cambia le carte in tavola, il gruppo resta valido oltremisura e con
questo vanno affrontate le due competizioni, senza
lamentarsi e trovare scuse, accorgersi oggi che
Delfino sta interpretando la stagione in modo completamente
diverso da quello che ci si aspettava, è come infilare la testa
nella sabbia e tirarla fuori a casaccio ...
Quello che non ci
è piaciuto è stato quello che andiamo dicendo da tempo, il quintetto
iniziale manca di regole, è arrivato il momento di indicare i primi
5 anche solo per definire, una volta per tutte, le gerarchie,
per evitare finali come quello di ieri dove ognuno dei 3
papabili creatori di gioco ha giostrato per conto suo, facendo
completamente saltare ogni parvenza di schema
Lo slancio
iniziale di Belinelli è finito, dargli il quintetto per poi
lasciarlo in panchina per il resto della gara gli ha tolto qualcosa
e sinceramente non capiamo i vantaggi di questa mossa, tra l'altro è
un segnale preoccupante per i vari Mancinelli e Lorbek,
anche loro entrano in campo con il timer già avviato, al primo
errore sanno che la panchina li attende e l'entusiasmo delle prime
partite è un ricordo
Lasciamo in pace
Delfino, tutto tranne una novità, potremmo
segnalare l'indisponente Smodis, la raccapricciante difesa di Basile su Mian
nel primo tempo, ma se i leader naturali scendono in campo con la
faccia e la voglia di chi ti fa un piacere, meglio perdere vedendo
giocatori meno dotati pronti a tuffarsi per un pallone vagante e
decisi a difendere come ossessi
Ci chiediamo
allora e ci farebbe piacere rivolgere la stessa domanda al coach,
perché insistere così a lungo su giocatori svogliati, a quale scopo
rinunciare alle gambe di Mancinelli o alla foga di Prato
quando il loro illustre titolare vagava assonnato per il campo,
quali svantaggi avrebbero portato ulteriori minuti in campo di Lorbek,
vista l'inutilità del resto del pacchetto lunghi e come mai in una
fase dove veniva richiesta grande intensità difensiva, si è giocata
la carta Pozzecco, almeno per un giorno tornato la cicala di
un tempo, quando Belinelli ha sempre dimostrato di cavarsela
egregiamente in questo fondamentale
Perdere fa parte
del gioco, ma riteniamo più punitiva la panchina che una ramanzina
pubblica, è uno dei doveri dell'allenatore quello di non concedere
alibi a nessuno, lasciare per tanto tempo in campo gente che non
dimostrava di meritare minuti non serve a nessuno, anzi si porta
dietro il rischio di scenette poco edificabili come quella con
l'argentino
Fosse stato a
sedere come meritava, avremmo voluto vedere come faceva a lamentarsi
per le critiche ...
Udine è
scesa a Bologna preparata al meglio, ha sciorinato per tutta la
durata dell'incontro una serenità invidiabile, i giocatori hanno fatto capire di
conoscere ogni nostra mossa, non si sono mai fatti prendere la mano
dal nervosismo e per ogni scelta difensiva della nostra panchina
hanno sempre ragionato qualche secondo in più fino a trovare il
sistema di batterla, certamente non hanno rubato nulla, anzi
L'analisi della
gara è tutta qua, da tempo i meccanismi difensivi avevano perso
smalto, troppe volte si era andati sotto nel punteggio per poi
recuperare grazie a strappi decisi, ma sempre passando attraverso
momenti di grande difesa, da qualche partita ( e secondo noi non è
un caso che il periodo sia coinciso con un calo di Vujanic,
ieri il migliore, ma inopinatamente messo fuori gioco dall'egoismo,
nel finale, degli altri due ... ) abbiamo invece assistito a partite
senza cuore, con la sola intenzione di segnare un punto in più,
giochino che anche i neonati hanno capito essere perdente per la
nostra compagine
Siamo nuovamente
ad un bivio, a Mosca abbiamo preso un brodino, ma questo ha solo spostato in avanti
il problema, il calendario è pessimo, nelle gare che ci attendono è
scritto il nostro destino prossimo, Siena in casa per la
sfida di coppa poi 3 trasferte consecutive, Malaga, Roma e
Napoli
Chi avesse mai
qualcosa da dimostrare, qualcosa da offrire alla causa, è pregato di
farlo, adesso
Please ...
Cosa dicono le
cifre :
I soliti, scarsi,
rimbalzi, la solita percentuale deficitaria da fuori, voci che
rendono inefficace il solito 63,6% da 2, insomma, le
solite (ripetizione voluta) voci che trovate anche negli score
vincenti delle sfide contro Siena e Treviso, ma vi
chiediamo di andare a consultare le percentuali al tiro di questi
due squadroni per comprendere appieno il motivo di questa
involuzione
Basterebbe anche
solo guardare numeri come il 100% al tiro da fuori dei due
finti lunghi udinesi, otto tiri otto eseguiti con i piedi per terra
che condannano una difesa senza cuore che non poteva non essere a
conoscenza di queste armi, come senza scuse sono i 13
rimbalzi offensivi concessi
Quando si parla di
egoismo, la miglior squadra del campionato alla voce assist, 15,5
di media, si è fermata a soli 10 ...
Up & down :
Giornata del tutto
infelice, non ci è piaciuto nulla di quello visto in campo e sulla
panchina e per questo evitiamo di fare segnalazioni, la mancanza di
foto è voluta, occorre solo un sano e sereno esame di coscienza, da
parte di tutti ...
Ci piacerebbe
avere per le mani chi chiese a Repesa un commento sulla
similitudine, le dieci vittorie in fila, con la stagione post
scudetto ...
No, per costui,
meglio di no ...
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