IL COMMENTO DELLA PARTITA


23/11/03 -  TIM Cup  :  
FORTITUDO vs Air Avellino  
87-78

 

Ufficiale, il countdown che ci separa dalla prima sconfitta in campionato è stato lanciato ...

I segnali che stanno arrivando sono troppo precisi e netti per non avvertirli, i pilastri sui quali avevamo costruito lo prima, splendida, parte della stagione, stanno scricchiolando sinistramente

Noi pensiamo che la gran parte del merito della partenza a razzo vada attribuito allo staff tecnico, al loro lavoro iniziato a Bologna durante il terremoto epocale che scuoteva Basket City e rifinito nel fresco e nella quiete dei boschi di Rogla

Adesso stiamo patendo i primi sintomi della stanchezza, la difesa non morde più come tempo fa e ci si trova costretti a rovistare nella spazzatura molto prima del previsto, siamo ancora in grado di trovare l'antidoto pescando dalla panchina, ma il margine di recupero è sempre più lieve e l'unica soddisfazione di oggi è il saluto finale

Per una volta il quintetto scelto da Repesa si dimostra sbagliato, Belinelli, reduce da qualche pausa di troppo in panchina negli ultimi tempi, pecca di ritmo e lascia troppo spazio all'unico tiratore rimasto alla decimata compagine irpina, il carneade Ryan infila canestri e recupera palloni esaltando l'attacco ospite che si permette di segnare qualcosa come 30 punti nel solo primo quarto, con la colpevole connivenza della peggiore difesa mai mostrata finora dai nostri ragazzi

Le mille rotazioni a nostra disposizione non trovano sbocchi felici, ci chiediamo cosa sia successo a Mancinelli che dopo l'ottima partita di Atene è pronto per una puntata di "chi l'ha visto", intanto i suoi coetanei (al Belinelli iniziale vanno aggiunti Fultz e Lorbek, in tre produrranno un -1 totale di valutazione) vengono presi a schiaffi dalla difesa avversaria

La dimostrazione di non reattività di tutta la squadra, nessuno escluso, è tanto evidente quanto la mano fatata della bionda guardia avellinese che persiste nel suo show senza rete, nel senso che i suoi tiri, la distanza non è un problema, entrano sempre nel cesto solo sfiorandola

Il Paladozza si innervosisce all'ennesima prestazione balistica, ma il crudele tabellone recita 43-52 con 23 punti del cambio del cambio dei titolari Komazec e Middleton, stasera spettatori non paganti

Per salvarCI dal soldato Ryan, bisogna obbligatoriamente mandare un uomo in missione

La fantasia ci difetta, in diversi avevano provato con le buone o con le cattive ad arginare il ciclone, ne restava solo uno, peccato fosse anche l'unico in grado di dare continuità ad un attacco spuntato e con poche idee e sinceramente si pensava a qualcosa di impossibile ...

Ci mettiamo in ginocchio sui ceci, chiediamo venia per aver pensato male, ma il secondo tempo di Vujanic è quasi irreale, pensando che la contrattura che lo aveva frenato a Kaunas non era del tutto assorbita, non ci riesce di capire come abbia potuto mettere le manette al cannoniere principe, non un tiro facile e solo due liberi per lui nei secondi 20 minuti e nel contempo segnare 19 punti, tutti pesanti come macigni

In questo momento la Skipper è del tutto legata a filo doppio alla prestazione del giovane serbo, lui è il faro, la ciambella di salvataggio alla quale aggrapparsi, se lui stecca, la Skipper stecca, se lui va, allora forse va anche la Skipper

Alla fine, una volta vistasi passata, Avellino ha mollato gli ormeggi, in diversi hanno dato una mano di colore al loro score, ma l'unico che ci sentiamo in dovere di elogiare, di citare come l'unica spalla credibile del padrone della partita è Matjaz Smodis

Il ragazzo sta ancora cercando una condizione anche solo decente, ma il cuore, la grinta, il carattere che sprigiona lo sloveno sono una luce nelle nebbie che attraversano le menti di gente come Mottola, VDS, Delfino, incapaci di trovare contromisure ad una difesa arroccata attorno ai muscoli di Massie e fragili come farfalle in retroguardia

Smodis invece ruggisce, l'unico, strappa palloni dalle mani degli avversari, tiene vivi quelli vaganti, si fa spazio a spallate tra i tentacoli avversari e firma 9 punti del quarto, il terzo, che vede la Skipper riacciuffare per miracolo il match, punti che si sommano agli 11 di Vujanic e ai 2 di Prato, i loro compagni non pervenuti

Gli stessi nomi sono quelli che firmano il break decisivo, le triple di Milos e i rimbalzi pesanti di Matjaz aprono la strada per le pennellate finali di Mottola e Delfino, ma il lavoro sporco non ha toccato le loro mani, immacolate

Ci aspetta l'ennesima settimana di dolore e lacrime, bisogna prepararsi al meglio a due scontri verità, quello di giovedì per non trovarsi subito a rincorrere in Europa, anche se il Maccabi è avversario da far tremare i polsi a chiunque e quello di sabato a Pesaro, per capire quanto si possa davvero sperare di mantenere a lungo questo primato solitario

Cosa dicono le cifre :

Se siamo usciti dalle sabbie mobili, lo dobbiamo solo a due voci statistiche nuove, la tenuta a rimbalzo, l'avversario non era certo granitico quanto quello lituano, ma tutto fa brodo e al 50% nelle triple di Vujanic che sono una cifra controcorrente alle solite della stagione, ma l'unica arma che ci era rimasta per restare aggrappati ad un match che non ne voleva sapere di tornarci a sorridere

Una sola schiacciata, un buon assist di Pozzecco, ottimo nei suoi minuti, ma secondo noi giustamente tenuto a freno da Repesa, la sua frenesia portava punti, ma non rendeva più complessa la manovra avversaria, i suoi canestri erano immediatamente elisi da quelli irpini, mentre serviva una partita più attenta, dove magari era meglio subire un canestro in meno, piuttosto che segnarne uno in più

Il centro avversario, un onesto Massie, giocatore che raccoglie sempre buone cose, ma da non considerare un dominatore delle aree, segna 25 punti, 9/11 da 2, 1/1 da 3 con 12 rimbalzi, segnale che si sta giocando col fuoco, se i nostri lunghi non si svegliano dal torpore che li sta attanagliando, ci aspettano momenti duri, durissimi ...

Up & Down :

Il futuro playmaker dei NY Knicks gioca ad un piano superiore, per molti, non è pensabile citarlo sempre in questa rubrica, allora il posto lo merita ampiamente Smodis, sarebbe il caso che altri talenti tecnici e fisici che indossano la stessa maglia gli copiassero la voglia di giocare e di dare il massimo, per loro stessi, per la squadra e per il pubblico che li adora

Ci prendiamo la responsabilità di affermare che alla gente che assiepa le tribune del Paladozza vedere i ragazzi uscire dopo aver dato tutto, ma proprio tutto quello che si ha nel cuore, nei muscoli, nei polmoni, è più importante della vittoria in sé

Non tutti sembrano aver capito la lezione, Smodis sì ...

 
 

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