Da anni gli addetti ai lavori si interrogano
sugli errori che hanno portato al quasi totale prosciugamento
del settore giovanile italiano, o meglio alla scomparsa dalla
faccia della terra di un giocatore indigeno che disponga di
un talento tale da non far rimpiangere i tanti campione del
recente passato
Bene, Marco Belinelli
da S.Giovanni in Persiceto,
provincia di Bologna,
potrebbe essere l'anello di congiunzione tra il nulla delle
annate che lo hanno preceduto e le promettenti, almeno sulla
carta, annate che lo seguiranno

Diamo immediatamente conto di
un particolare non da poco, il ragazzo è stato allevato, cresciuto
e sgrezzato da un grande allenatore, un uomo che nelle giovanili
ha speso una vita, seminato e raccolto tanto, Marco Sanguettoli
Sanguettoli
e di conseguenza Belinelli,
sono uomini Virtus ...
Si, proprio QUELLA
Virtus Bologna
che attualmente si sta rifacendo una qual verginità in
LegaDue
Questa estate tormentata ha visto il giovane barcollare davanti
alle incertezze e accettare la proposta della Fortitudo,
proposta allettante, inserito in un gruppo giovane, tutto da
scoprire, ma proposta che altrettanto sinceramente ha goduto
del vantaggio di permettere al ragazzo di non allontanarsi da
casa
Oggi, il gioiello più fulgido
delle rappresenative giovanili, guardia di 194
cm, nato il 25/03/1986,
indossa la maglia che fu di un certo Gregor
Fucka
Diciassette anni sono pochi,
davvero pochi, per lanciarsi in voli pindarici, tutti gli prospettano
una carriera luminosa, ma oggi deve solo lavorare, lavorare
e ancora lavorare
Chi lo ha visto battersi come
un leone contro tutti gli avversari nei campionati di categoria,
chi lo ha visto compiere gesti atletici irreali, chi lo ha visto
condurre i compagni con la sapienza di un veterano e chi lo
ha visto ignorante sul termine egoismo, è pronto a mettere la
mano sul fuoco prospettandogli una carriera di primo piano
Il suo esordio tra i professionisti
arriva il 04/04/02, una
facile vittoria sulla Snaidero Udine,
subito bagnato da una tripla andata a segno nei 5
minuti spesi in campo

L'anno dopo viene catapultato
costantemente in prima squadra dove trova grandi spazi, sia
in Campionato che in
Eurolega e si dimostra
pronto per calcare i parquet di tutta Europa,
a dispetto della verde età
Anche i numeri proposti vanno
presi con le molle, sono i primi passi obbligati e non stiamo
a proporli
Questa sarà una estate indimenticabile
per Marco, il passaggio
di sponda che è diventato più di un caso, l'assenza dalle mura
domestiche che si è prolungata per settimane, prima a preparare
la qualificazione ai futuri europei di categoria, poi chiamato
dal gruppo più anziano per tentare una purtroppo vana qualificazione
agli europei Under 20
e infine a guidare da par suo il gruppo 1986
alla qualificazione per l'europeo Under 18
Difficile indicare adesso i suoi
punti di forza, la difesa va migliorata, insieme alla massa
muscolare, il tiro da fuori va reso più efficace, ma il solo
vedere come tiene il campo, l'intelligenza nel capire le situazioni,
si notano le vere e proprie stigmate del campione in erba
Nessuno si aspetta molto, per
ora, ma immaginiamo il terribile imbarazzo o gioia, chissà,
che lo investirà insieme all'applauso del popolo Fortitudo
alla sua prima apparizione al Paladozza
con una maglia sempre combattuta, ma ormai solo un ricordo sbiadito
|