ROSTER 2003-2004
 Gianmarco Pozzecco                  #12 Play
 

Il Pozz ...

Diventa quasi inutile addentrarsi nella presentazione di un fenomeno di tale portata ...

Il basket, si sa, è sport per giganti, ma il nostro è l'esempio più eclatante di ciò che si riesce a combinare, pur essendo alto non più di 180 cm, con le scarpe, naturalmente, se accompagnati dal talento incredibile della mosca atomica

Cosa dire

Potremmo raccontare delle capigliature impossibili, delle parrucche, dello strano caso della Signora Recalcati, apparsa per magia in tribuna sotto forma di presenza silenziosa (difficile che una gigantografia di cartone parli) anche se notoriamente personaggio loquace, pure troppo

Potremmo raccontare del suo carattere difficile, dei tanti allenatori che si presume saltati a causa sua, dell'odio, sportivo, per gente come Tanjevic, allenatore che affermava non voler allenare gente più bassa di lui, fino all'amaro rifiuto del suo padre putativo, il Signor Recalcati, che ha preferito andare in battaglia senza di lui

Potremmo anche raccontare del suo difficile rapporto con Bologna, con gli allenatori, Boniciolli prima, Repesa poi, che lo hanno gestito nel suo primo anno chez Fortitudo, come potremmo parlare dell'assurda querelle imbastita ad inizio estate con Savic

Gianmarco fa parte di quella razza di antieroi che si amano o si odiano, senza mezze misure, ma che inevitabilmente arrivano a mettere in campo tutto quello che hanno, forse ancora di più, fino a spaccare in due una tifoseria, noi, per quanto ci riguarda, lo attendiamo ad una prova di maturità come mai in passato, la scorsa stagione è stata densa di nubi

Potremmo quindi spendere fiumi di parole, ma preferiamo che siano le cifre, quelle che resteranno negli annali, a parlare per noi e per lui

Originario di Gorizia, nato il 15/09/1972, lo vediamo per la prima volta nella allora A2, a disputare scampoli di partita per la Rex Udine, stagione 1991-1992, 7,4 minuti in 21 gare disputate, minuti che portano anche a prestazioni interessanti, un high di 14 punti ben augurante

Un anno passato a spaziare nelle leghe minori e un ritorno prepotente con la maglia della Baker Livorno, nella serie maggiore

Qui inizia il cammino del nostro, grazie anche a compagni importanti, è libero di spaziare per i 28 metri del campo, campo che tiene per ben 17,7 minuti ripagando i suoi estimatori con qualcosa come 10,5 punti, figli di una grinta eccezionale e di una faccia tosta mica da ridere

Il salto la stagione seguente, a Varese, nella società che guiderà, non da solo, ci mancherebbe, allo storico scudetto della stella, la stessa società nella quale muoveranno i primi passi certi atteggiamenti che definire particolari è un eufemismo

Inizia una escalation che lo vede giocare sempre ben oltre i 30 minuti a sera, uno show che parla di stagioni in abbondante doppia cifra, perfino anomala la stagione disputata nel 2000-2001, persi molti compagni di tante battaglie, si sente in dovere di fare la stella assoluta, infila 27 punti ad incontro, tirando circa 12 volte da 2 e 6 dall'arco, andando in lunetta per altri 7 tentativi circa, il tutto senza dimenticarsi di servire oltre 5 assist

Lo scudetto della stella

Siamo nella stagione 1998-1999, dopo la finale più stordente di sempre, nessuno al mondo potrà dimenticare quei 14 secondi che hanno cambiato il mondo, Basket City non porta nessuna delle due squadre in finale e si ferma a riflettere, senza dimenticare le alterne vicende che le hanno coinvolte anche in quel di Monaco, alle Final Four di Eurolega

Mentre noi ci si gingilla con nomi esotici, a Varese nasce un piccolo miracolo, Pozzecco, Meneghin, Vescovi, De Pol, Galanda (nomi che non suonano nuovi) si compattano con il giovane Santiago e l'atipico Mrsic per spazzare via qualsiasi ostacolo davanti a loro, prima la Virtus di un dolorante Danilovic poi la Benetton che li aveva umiliati verso la fine della regular season con un passivo da minibasket

Il mattone portato alla causa dal piccolo play racconta di 14,8 punti, ottenuti con medie per lui incredibili, 54,5% da 2, 38,8% da 3 e i soliti 5,1 assist

Gli anni che seguono sono anni difficili, i numeri eclatanti di alcune stagioni cozzano contro nervosismi eccessivi, il ragazzo è inquieto, cerca un improbabile sbocco in NBA, ma dopo una difficile Summer League torna all'ovile per l'ultima, forse la peggiore, stagione nella città giardino

Cerca una nuova via, nuovi obiettivi per il rilancio e allora accetta di buon grado l'offerta che gli viene rivolta direttamente dal patron Seragnoli, approdando, non senza strascichi polemici, alla corte di Boniciolli

Come già riportato, la sua prima stagione in biancoblu è contrastante, ma nessuno scorda i suoi duetti con il belga volante e la sua firma è presente in diverse partite, non ultima la struggente gara 5 di semifinale contro Roma, vittoria insperata, un passivo abissale recuperato in un amen, nata da un suo raptus

Nessuno sa con chiarezza quale futuro lo aspetta, ma è doveroso attendersi di tutto da un ragazzo di 180 cm scarsi che in carriera può vantare numeri di questo tipo, 42 punti, 13 falli subiti, 12 canestri da 2, 6 da 3 e 16 liberi insaccati, con la perla dei 14 assist, prestazione ripetuta varie volte, indimenticabile e simbolica quella del derby di andata, ultima vittoria e presenza di Boniciolli sulla nostra panchina

 
 

© Quelli che... la Fortitudo

 

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