ROSTER 2003-2004
 Haris Mujezinovic                 #9 Ala forte
 

Nel momento in cui pensavamo ormai di terminare la stagione col gruppo solito, la sorpresa, dal cilindro di Savic esce questo bosniaco giramondo che curiosamente ha incrociato mille volte le sue sorti con quelle dei suoi attuali compagni

Non possiamo certo definirlo un ragazzo di talento cristallino, ma il nostro ha alle spalle una carriera molto variegata e dovunque ha prestato la sua opera viene ricordato come un atleta di buon spessore, un agonista di grande livello, un ragazzo pronto a fare il lavoro sporco per i suoi compagni senza fiatare, un "animale da palestra" come pochi ...

Prendiamo a prestito le parole dello stesso Repesa, non aspettatevi una stella, ma un giocatore in grado di dare una mano sotto i tabelloni, nostro difetto della prima ora, con una grande etica lavorativa, come si suole dire, che diventerà utile in allenamento dove dovrà dare filo da torcere ai nostri finti lunghi e accompagnerà VDS nel suo percorso fino al completo recupero


In apertura abbiamo accennato agli incroci magici tra il nuovo acquisto e le vicende interne dell'attuale Skipper, italiane e non  :

Il più curioso di tutti riguarda il destino che lo porta a disputare l'anno da senior presso la prestigiosa università di Indiana, proprio nell'anno in cui Bobby Knight convince un giovane Guyton ad accettare la sua proposta, i due vivranno una discreta stagione alla corte del grande coach, da grande stella emergente AJ, da onesto comprimario Haris

Tanto per capire il carattere ostinato del ragazzo, in tempi in cui non c'era tutta questa corsa al giocatore europeo, il giovane Mujezinovic si sposta da Visoko, Bosnia Herzegovina, dove nasce il 21/01/1974, verso uno sconosciuto Junior College, tale Joliet University, nel quale i suoi gomiti appuntiti e la sua voglia matta di sfondare lo fanno apprezzare anche da atenei più prestigiosi, motivo per il quale nel 1995 diventa pure lui un Hoosier

Le cifre non sono esaltanti, i 20 punti e 11 rimbalzi dell'anno da matricola a Joliet diventano rispettivamente 3,5 e 2,6 con un impiego di 12 minuti nella squadra dove AJ faceva onde, ma l'esperienza americana non risulterà del tutto inutile

Ovviamente la NBA non se lo fuma e dopo la laurea fa ritorno a casa, trovando posto in Croazia dove gioca parte della stagione prima di finire nel più noto Bosnia Sarajevo

Da allora Haris pare non trovare pace e inizia un tour internazionale che lo porta ovunque, prima a Forlì, a quel tempo A2, poi Svizzera, nello specifico a Vacallo dove trova in panchina Casalini, ancora Turchia, in luoghi innominabili e finalmente in squadre più note come Olimpija Lubiana e Cibona Zagabria, dove è allenato da tale Repesa

Jasmin lo tiene in grande considerazione, ripagato da una prestazione super contro Fucka a Barcellona, proprio poco prima che il croato venisse chiamato a sostituire il controverso allenatore "salterino"

Non contento, cerca nuove avventure, ma non trova altro che un ingaggio tardivo dal Panathinaikos di Obradovic che gli offre l'occasione di disputare l'Eurolega senza poter essere schierato in campionato

Il matrimonio non è dei più riusciti, Zele non si fida un granché del bosniaco e il suo impiego non va oltre 16 minuti a partita, 6,5 punti e 2,8 rimbalzi, solo contro la Skipper (ma va ...) va oltre i suoi limiti e porta a casa una doppia doppia, 13 e 12, nella vittoria ateniese, sul nostro campo, dopo il doppio overtime

Ormai Haris è quasi un amico, anche con le rispettive nazionali gli scontri sono stati diversi e il ruvido bosniaco ha sempre messo in campo esperienza e carica agonistica, le doti che dovrà dimostrare nei prossimi playoff, il motivo per cui è stato ingaggiato e per le quali non è detto che il rapporto debba per forza cessare a giugno

 
 

© Quelli che... la Fortitudo

 

TORNA ALLA PAGINA INIZIALE